Sembra che la situazione del porto di Marsala stia per giungere ad una “lieta” conclusione. Non ci riferiamo al progetto del porto finanziato con denaro pubblico (i famosi 50 milioni), che peraltro non si è visto mai. Neppure al progetto privato della società Myr che si è prima arenato nella pastoie burocratiche e poi… più nulla. Come i lettori certamente ricorderanno tra i due “contendenti”, pubblico e privato, fino ad oggi ha trionfato proprio il nulla e infatti tutto è come prima. Ci riferiamo ad un altro intervento che in maniera colpevole (ma di di chi è la responsabilità?), è stato rimandato da anni e che ora sembra essere arrivato al capolinea. Già nella scorsa primavera avevamo raccontato ai nostri lettori che il porto lilybetano era immerso nel buio più totale. Lo avevano denunciato alle autorità competenti e al nostro giornale, proprio gli operatori del settore: in quanti vivono dei proventi della pesca e di attività legate al porto. L’allora comandante di Circomare era stato costretto a sospendere dopo il tramonto, le operazioni di sbarco dalle imbarcazioni del pescato, proprio per ragioni di sicurezza. Dopo che gli stessi lavoratori portuali del settore pesca avevano rappresentato le loro esigenze si era arrivati ad una conclusione: in pratica si poteva scaricare la notte il pescato sul molo purché ci fosse una fonte di luce privata collocata all’esterno dell’imbarcazione. Si trattato di un provvedimento empirico e molto provvisorio. Ora sembra che con l’impegno dell’ex Consigliere comunale Davide Parrinello, lui stesso operatore del settore turistico- portuale, intervenuto in rappresentanza della categoria degli operatori, è stato possibile sollecitare il ripristino della piena operatività del porto di Marsala tramite la riattivazione dell’illuminazione. “C’è anche un problema di sicurezza – ci ha detto Parrinello –, infatti molti sono stati i furti all’interno delle imbarcazioni. Furti favoriti dal buio totale in cui versa l’intera struttura. A seguire le varie fasi del prossimo intervento negli uffici competenti a Palermo, come scrive in un comunicato stampa la sua segretaria, è stato il deputato regionale Paolo Ruggirello che ha colto l’invito che il comandante uscente della Capitaneria di Porto di Marsala, Raffaele Giardina, ha più volte rivolto a tutti i soggetti preposti. “Proprio in occasione del suo avvicendamento con il neo comandante Gianluigi Bove, è stato fatto il punto della situazione per un disagio che va avanti da troppo tempo, la cui soluzione deve essere costantemente monitorata e deve essere considerata una priorità – afferma Ruggirello”. Il porto di Marsala fa i conti con guasti elettrici e di furti di cavi di rame sin dal 2013. Una situazione che è andata sempre a peggiorare fino ad arrivare all’interdizione di alcune zone della struttura, causando disagi alle attività di pesca. “Dopo i continui solleciti, fatti dal comandante Giardina – ha detto Ruggirello – per disporre interventi di riorganizzazione e fruizione delle parti di banchina illuminata per l’ormeggio e lo scarico del pescato da parte delle barche, si sta cercando di capire qual’è la disponibilità economica del Genio Civile Opere Marittime affinché si possa proporre un’iniziativa concreta e immediata”. Sembra che le tempistiche dovrebbero essere abbastanza veloci, in virtù della risposta che l’assessorato regionale attende già dall’ufficio territoriale. Da fonti peraltro non confermate alcuni funzionari del Genio Civile di Trapani hanno effettuato diversi sopralluoghi e che nei primi giorni del mese di ottobre dovrebbero iniziare i lavori per il ripristino dell’illuminazione in tutte le banchine del porto. Intanto, l’ufficio territoriale di Trapani sta lavorando su diversi fronti per prevedere due preventivi di spesa relativi a riparazione dei guasti e a lavori di manutenzione più complessi, affinché la Regione valuti la fattibilità della spesa. Lo stesso neo comandante della capitaneria di porto di Marsala, Gianluigi Bove, ci ha dichiarato che sta monitorando passo passo la situazione e che farà quanto nelle sue possibilità per accellerare l’iter di risoluzione del problema.