Ieri sera la trasmissione Presa Diretta del giornalista Riccardo Iacona si è occupata, tra le altre cose, della situazione del Partito Democratico in Sicilia. L’attenzione del giornalista e dei suoi collaboratori si è diretta verso tutta una serie di adesioni al Pd da parte di esponenti di altri partiti e di uomini e donne delle istituzioni eletti in liste civiche. Era presente in studio un imbarazzatissimo presidente nazionale del partito, Matteo Orfini. L’imbarazzo era dovuto alle risposte da dare al giornalista che ha mandato in onda alcuni servizi davvero particolari. Si sono registrate negli ultimi mesi diverse adesioni di personaggi provenienti dal centro destra alcuni dei quali, come si è visto dai filmati, avevano speso parole di fuoco contro il Partito Democratico. Filmati di comizi e di assemblee con i democratici insultati da chi ora ha aderito a questo partito. Quando a questi soggetti è stato chiesto di motivare la loro decisione, la risposta è stata unanime: “Non siamo noi che siamo cambiati, è il Pd che fa politiche di centro destra”. Di contro la militanza storica dei democratici sta subendo una emorragia di iscrizioni, con circoli che chiudono o passano di “mano”. In sostanza gli ex dirigenti locali hanno lamentato il fatto che gli arrivi di nuove militanze portino appresso i cosiddetti signori delle tessere, che titolari di pacchetti di voti ma anche di possibili tesserati. possano in pratica “rilevare” il partito. Questo è quanto sostenuto nella nostra provincia l’ex dirigente Sabrina Rocca, che ha parlato dell’arrivo nel partito degli ex articolo 4, guidati in provincia da Paolo Ruggirello. Poi Iacona ha citato esempi di ex deputati, ex sindaci e parlamentari regionali in carica, che hanno avuto problemi con la giustizia e altri che continuano ad averne. “Il partito siciliano ha avvitato un percorso di rinnovamento – ha detto Matteo Orfini – noi non abbiamo distribuito tessere da Roma. Il Pd isolano ha la piena autonomia di fare le proprie scelte. Chi arriva nel partito però non può sconvolgerlo ma ne deve accettare la linea politica e le regole interne”