Categorie: Io la penso così

La strigliata

Di solito subito prima di riprendere dopo le ferie estive, dal mondo politico arrivano notizie buone. Noi che siamo sospettosi abbiamo sempre pensato che erano il preludio a quella che una volta si chiamava legge finanziaria, che arrivava in autunno carica di…tasse. In questi giorni di migranti e polemiche, di fatti di cronaca cruenti e di mafia capitale, forse ai più è sfuggita una notiziona: in Italia sono aumentati i posti di lavoro, come certamente sanno i disoccupati che hanno ricevuto proposte di immediate assunzioni. Si tratta dell’effetto della legge chiamata Jobs Act, si sono affrettati a dirci dal governo. E i mass media hanno riportato le trionfali affermazioni di questo o di quel ministro. Siamo contenti per noi e per loro. Ma c’è un conto che non torna. L’altro giorno, dopo averci detto, e per quanto riguarda l’informazione, fatto scrivere, che grazie alla legge varata i contratti a tempo indeterminato sono aumentati di 600mila unità, al ministro Giuliano Poletti è arrivata una telefonata in piana conferenza stampa. Per interrompere, noi che assistevamo in tv, abbiamo pensato che doveva essere successo qualcosa di importante”. E trattandosi di un ministro che non si occupa né di Interni (polizia) né di Difesa ( esercito), il nostro pensiero è corso immediatamente ai suoi familiari: “speriamo che non sia accaduto nulla di irreparabile”, ci siano detti. Invece dopo pochi minuti ecco arrivare puntuale la verità: “dal ministero mi comunicano che c’è stato un errore, le assunzioni sono state circa la metà. Abbiamo sbagliato, abbiate pazienza” è quanto detto dal ministro del lavoro. Ora noi siamo contenti che i familiari di Poletti stiano bene, ma come l’avranno presa i parlamentari della maggioranza che per giorni ci hanno riempito la testa di questo dato altamente positivo poi risultato, non so se ci capite, gonfiato? Il premier Renzi, che in questi giorni ha invaso i mezzi di comunicazione, intervistato dal solo giornalista che ha avuto il coraggio di parlargli del funerale romano e di questi dati gonfiati, ha risposto. “Speriamo che il ministro Poletti dia una strigliata ai dipendenti del suo ministero”. Così, con una strigliata, sono volati migliaia di posti di lavoro. Ma in che Paese viviamo?

Gaspare De Blasi

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Tags: poletti giuliano