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Baracche di via Degli Atleti, il pm non convalida il sequestro

Non è comunque possibile riaprire i chioschi, manca l’agibilità e c’è l’ordinanza di demolizione. L’avvocato della commerciante cinese annuncia: “La mia assistita ha manifestato l’intenzione di demolire”

Il pubblico ministero Giulia Mucaria non ha convalidato il sequestro delle baracche di via Degli Atleti effettuato dai vigili urbani lo scorso 31 luglio. Si tratta di un sequestro preventivo che era stato effettuato dalla polizia municipale in ragione del fatto che i chioschi erano aperti nonostante pendesse su di loro un’ordinanza di demolizione e fosse stato svolto un accertamento (del 23 luglio) che accertava l’inottemperanza. “Per quanto riguarda la baracca della mia assistita – spiega l’avvocato difensore Stefano Pellegrino, che assiste Xiao Ping, esercente di utensileria, insieme alle legali Adriana Giacalone e Bice Barraco – il sequestro comprendeva anche la merce interna alla struttura”. In breve estremamente rilevante è stato il fatto che i chioschi sono privi di certificato di agibilità.Una volta effettuato il sequestro però occorreva che l’autorità giudiziaria lo convalidasse. “Tuttavia il pm – spiega Pellegrino – ha ritenuto che il certificato di agibilità, connesso alla sussistenza di condizioni di igiene e salubrità, e la mancata presentazione di domanda per ottenere l’agibilità, costituiscono un reato amministrativo e non penale. La decisione si riferisce ad una sentenza della Corte di Cassazione del 2002”. Ciò però non significa che si possa esercitare attività commerciale all’interno delle baracche, in quanto il reato civile persiste. “La mia assistita – ha anticipato Stefano Pellegrino – ha già manifestato l’intendimento, qualora venisse autorizzata, di procedere alla demolizione”. Per ragioni correlate a questi stessi chioschi, lo scorso 28 luglio, il comandante della polizia municipale Vincenzo Menfi e l’ispettore capo coordinatore della squadra annona, Giuseppe Occhipinti, sono stati raggiunti da un avviso di garanzia per l’ipotesi di reato di ritardo grave ed omissioni. Ad effettuare accertamenti sono stati militari della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura della Repubblica diretta dal Procuratore capo Alberto Di Pisa. Interpellato dalla nostra redazione sulla questione Vincenzo Menfi non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione, rimettendosi, alle parole del suo legale di fiducia Paolo Paladino, inviate agli organi di stampa poco dopo la notifica dell’informazione di garanzia: “Nella mia qualità di difensore del dott. Vincenzo Menfi, commissario capo della polizia municipale di Marsala, a chiarimento di voci incontrollate che al momento si rincorrono per la città, intendo precisare che in data 28 luglio è stata notificata al medesimo informazione di garanzia emessa dalla Procura della Repubblica di Marsala. Nella sicura coscienza di avere sempre e soltanto adempiuto ai propri doveri d’istituto, senza altro scopo che quello di garantire la legalità – prosegue Paladino – il dott. Menfi mi ha già incaricato di attivarmi e richiedere al pubblico ministero di essere posto in condizione di esporre le proprie ragioni. In tale occasione Menfi avrà cura di esporre al magistrato inquirente le condizioni invero assai difficili nelle quali egli, nella qualità di commissario capo e l’intero corpo della polizia municipale di Marsala sono costretti ad operare, spesso oltre il limite della resistenza fisica: a fronte della previsione di un organico di 96 unità già di per sé insufficiente per Marsala, il cui territorio è esteso quasi quanto la città di Milano, il Corpo attualmente dispone di soli 40 vigili di ruolo (molti dei quali in avanzata età e molti inabilitati ai servizi esterni) e poco più di 20 contrattisti part-time e, quel che è più grave, non risulta in servizio neppure un solo ufficiale oltre il Commissario Capo, a fronte della previsione organica di 14. Proprio quest’ultima circostanza già da anni ha impedito, ed impedisce ancora, al dott. Menfi di potere godere di un minimo di ferie, stante che la sua assenza dal servizio comporterebbe l’immediata paralisi dell’intera attività della Polizia Municipale”. L’avvocato Paladino ha precisato che, saranno esposti agli inquirenti nei prossimi giorni, gli elementi di fatto e i dati statistici capaci di dare piena prova di come – pur nelle difficoltà sopraccennate – la polizia municipale e il suo commissario capo hanno assicurato e continuano ad assicurare, alti standard di efficienza nell’azione di vigilanza e di contrasto degli illeciti nei più svariati ambiti di competenza (dall’abusivismo edilizio a quello commerciale, dall’infortunistica stradale alla tutela dell’ambiente). “Per tutte queste ragioni che, ripeto, saranno puntualmente documentate, siamo serenamente fiduciosi che la Procura della Repubblica, svolto ogni doveroso accertamento, archivierà l’inchiesta”, ha infine affermato Paladino. Tutto quanto riferito per la posizione di Vincenzo Menfi – ha precisato l’avvocato – vale anche per l’ispettore Giuseppe Occhipinti.

redazione

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Tags: baracche