Il difensore dell’imputato: “Ho chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste o per non averlo commesso”
Si tratta del processo, celebrato con il rito abbreviato, innanzi al giudice per l’udienza preliminare Francesco Parrinello che vede imputato un 74enne arrestato lo scorso 20 novembre con l’accusa di violenza sessuale su una minorenne. Ieri mattina si è svolta la discussione finale e il pubblico ministero Buscarino ha avanzato per l’imputato una richiesta di condanna pari a 5 anni e 4 mesi, mentre l’avvocato difensore Nino Buffa ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste o per non averlo commesso e, in subordine la derubricazione del reato da abuso su minore (art. 609 bis c.p.) a atti sessuali con minore (art. 609 quater c.p.). La sentenza verrà emessa il prossimo 16 luglio. Quanto al pensionato, si trova tutt’ora agli arresti domiciliari. Già sottoposto, nelle ore successive all’arresto, all’interrogatorio di garanzia, si era avvalso della facoltà di non rispondere. L’indagine a carico del 74enne ha preso le mosse dalle confidenze che la piccola, già orfana di madre, ha fatto ad una sua insegnante in una scuola della periferia marsalese. Quando aveva sei anni, (ora è più grande, ma ha meno di 14 anni), avrebbe subito le attenzioni sessuali di un uomo. Si tratta di un anziano parente. Pare che gli abusi siano avvenuti in casa, in uno dei quartieri popolari del Marsalese. Dopo la denuncia della maestra, la piccola è stata ascoltata dagli inquirenti della squadra mobile di Trapani nella stanza “Arcobaleno” con l’assistenza di una psicologa nominata dal pubblico ministero Nicola Scalabrini, confermando il racconto degli abusi subiti alcuni anni prima. Ora il papà della bambina, costituito parte civile, è assistito dall’avvocato Gaetano Di Bartolo.