Categorie: AgricolturaAperturaPoliticaRegione

Governo regionale nel caos: dopo Leotta, si dimette anche Caleca. Crocetta: “Il nostro impegno antimafia prosegue”

Due dimissioni nel giro di poche ore. Non c’è pace per il governo regionale di Rosario Crocetta, che dopo l’abbandono dell’assessore alle autonomie locali Leotta, incassa anche la rinuncia di Nino Caleca, titolare della delega all’agricoltura. “Continuo a sognare una politica nuova, pulita e trasparente per la Sicilia, non ci rinuncio. Avverto un totale senso di estraneità di fronte a incomprensibili ritorni al passato. le mie dimissioni sono irrevocabili e con effetto immediato. Presidente, ti voglio bene”. Questo il testo della breve lettera con cui Caleca ha comunicato a Crocetta la propria decisione, scaturita dalla nomina del segretario dell’Udc Giovanni Pistorio in sostituzione di Leotta. Alla base, vecchie ruggini risalenti ai tempi dell’Mpa, in cui il fondatore di Sicilia Democrativa Lino Leanza (recentemente scomparso) aveva vissuto scontri molto accesi con Pistorio, già assessore del governo Cuffaro e uomo di fiducia di Raffaele Lombardo.

“Mi è dispiaciuto, dopo il miglior vertice politico di maggioranza degli ultimi due anni e mezzo, ricevere sul mio tavolo le dimissioni dell’assessore Caleca – commenta il presidente Crocetta – avrei voluto sinceramente discuterle e condividerle con lui, rassicurandolo che la garanzia di legalità è rappresentata da un presidente che tale scelta l’ha fatta da sempre, quale ragione profonda di vita e non come un habitus momentaneo, da una squadra di governo e da una coalizione che condividono fortemente tale linea. Non c’è spazio per l’illegalità nel nostro governo, né tantomeno per facili valutazioni su altri componenti della giunta che hanno una storia politica condivisa da rappresentanti di Sicilia democratica, che lealmente sostengono l’impegno di cambiare la Sicilia”. A proposito del prossimo assessore all’agricoltura, che verrà nominato nelle prossime ore per sostituire Caleca, Crocetta spiega che “dovrà tenere alto l’impegno antimafia, in modo concreto”, sottolineando come ci sia ancora tanto da fare in un settore in cui “la malavita e la mafia sono forti e continuano a minacciare, vanificando quelle lotte per la riforma agraria che i contadini siciliani hanno pagato a caro prezzo, a partire dalla strage di Portella della Ginestra e dall’omicidio di Placido Rizzotto”.

Vincenzo Figlioli

I commenti sono chiusi.

Condividi
Tags: Nino CalecaRosario Crocetta