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Antonella Milazzo: “Abbiamo saputo costruire una nuova classe dirigente. Ora Marsala esca dall’isolamento degli ultimi anni”

Unico deputato regionale marsalese, più volte chiamata in causa dagli avversari in questa campagna elettorale, Antonella Milazzo è stata tra i principali sostenitori della candidatura di Alberto Di Girolamo e delle scelte effettuate nella composizione della coalizione.

Un commento sull’esito di queste amministrative…

E’ doveroso un ringraziamento ai marsalesi, che hanno capito il nostro progetto e il nostro messaggio, nel segno di una politica per bene, che punta su cose concrete piuttosto che su progetti irrealizzabili. Un ringraziamento, poi, a tutta la squadra e al Pd, che ha creato una coalizione importante e coesa, rivelatasi capaci di far gruppo contro qualsiasi attacco esterno e i tentativi di “fuoco amico”, stoppati dagli organismi regionali e nazionale. Ringrazio poi il segretario regionale Raciti, che è stato straordinario, e il segretario provinciale Marco Campagna, ormai marsalese d’adozione. Abbiamo saputo costruire un gruppo dirigente in tutte le città della provincia, che con la sua presenza a Marsala ha dimostrato la sintonia e l’amicizia che c’è tra noi. C’è una nuova classe dirigente che si sta creando in città, aperta ai giovani e a una parte della società civile che spesso era rimasta distante dai partiti. In passato chi aveva avuto l’opportunità di fare questo lavoro non era riuscito a portarlo a termine. Da parte mia c’è l’impegno a farlo andare avanti.

Si è ripetuto spesso, dalle parti di Grillo, che con la vittoria di Di Girolamo Marsala sarebbe rimasta ai margini della politica provinciale. Agostino Licari, subito dopo la vittoria ha detto che comincia una nuova primavera per Marsala, con la differenza, rispetto al passato, che stavolta c’è anche un progetto politico.

Mi pare che i fatti dimostrino esattamente il contrario di quello che sostengono i nostri avversari. La candidatura di Alberto Di Girolamo nasce a Marsala, con primarie aperte. E’ stata una scelta dei cittadini marsalesi. E’ stato un voto corale, deciso, una festa di democrazia senza ombre e contestazioni. Un progetto che ha convinto gli alti livelli del partito. Il supporto dei dirigenti provinciali e regionali ritengo vada a nostro merito. Alberto Di Girolamo ha sempre ripetuto l’importanza di tornare ad essere parte importante della provincia. Perché Marsala non ha deputati eletti, come sottolineano i miei detrattori? Qualcuno ha impedito ai marsalesi di candidarsi? O è stata la politica marsalese a far sì che non si concentrassero i consensi intorno a una scelta condivisa? Perché tutti quelli che si sono candidati, anche nomi altisonanti, sono stati sonoramente sconfitti? Io mi porrei queste domande…

Ha anche una risposta?

C’è stato un autoisolamento. Credo che si possano costruire progetti e realizzarli quando si è parte di un tutto. In una sfida Marsala – Resto del Mondo non credo potremmo fare molta strada… Far parte di un contesto è fondamentale, oggi più che mai. Da soli non si va da nessuna parte.

Alla Regione che genere di attenzione c’è verso i temi che interessano più la città di Marsala: il Porto, l’agricoltura…

L’attenzione c’è ed è stata dimostrata dagli assessori regionali che sono venuti a Marsala. Quella del Porto è una vicenda particolare: purtroppo abbiamo lasciato passare treni importanti e credo che sia stata messa una pietra tombale sui progetti pubblici. I grandi finanziamenti europei sulle infrastrutture sono un ricordo del passato. Marsala se li è visti passare davanti, ma si sono fermati in altre città.

Ci sta dicendo che il progetto per il grande Porto pubblico, caro all’ex sindaco Giulia Adamo, non è più realizzabile?

Se ricordate, durante un’iniziativa pubblica avevo detto che volevo capire da dove lei pensasse di trovare i finanziamenti. La premessa è che non c’è un progetto esecutivo e nemmeno cantierabile. Dovremmo adesso verificare com’è finita con la vicenda dell’autorizzazione Via Vas che si stava concludendo a Roma. Solo appena avremo un progetto davvero esecutivo potremo verificare con la nuova programmazione di finanziamenti se potremo realizzare le opere necessarie alla sicurezza del Porto. Molto più avanti siamo con il progetto privato, che si incastra perfettamente con quello pubblico. L’errore è stato porre l’aut aut tra pubblico e privato. Per quanto riguarda il turismo, il mio pensiero va anche e soprattutto ai beni culturali. I segnali sono arrivati subito con il decreto di perimetrazione del Parco Archeologico, che noi chiamiamo così, ma che in realtà non è mai esistito. Noi abbiamo un Museo Regionale, che non è neanche in cima alle classifiche per quanto riguarda i visitatori, e questo ci penalizza per le aperture nei giorni festivi. Il potenziamento del Museo, con l’arrivo di nuovi finanziamenti che renderanno maggiormente fruibili le sue stanze risulta importante anche in vista dell’arrivo della Nave Romana, che ormai, secondo tutti, è utile che venga collocata a Marsala.

Ne è convito anche Nino Oddo? Aveva proposto di portarla al Museo Pepoli…

Oddo si è reso conto che una battaglia di campanile di questo tipo non ha senso. Bisogna creare attrattori culturali. Trovare in un museo un Polo di Archeologia Navale ha un’attrattiva maggiore rispetto a un’ipotesi che prevederebbe una nave a Marsala e una a Trapani. Al turista interessa il territorio, non interessano i confini tra Comuni diversi. Bisogna fare squadra, fare marketing territoriale tutti insieme, in modo che ognuno faccia valere quello che ha. Sul turismo, poi, abbiamo il dovere di concretizzare quel progetto di cui da anni si parla e che porta al riconoscimento dell’Unesco per la Laguna dello Stagnone. Su questo, finalmente c’è un impegno serio da parte dell’assessorato regionale e un iter che sta procedendo. E poi, la realizzazione di un percorso di archeologia subacquea intorno al vecchio approdo di Lilibeo, a Salinella, la nostra spiaggia di città.

Vincenzo Figlioli

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