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Russo: “Massimo ha competenza e fantasia”. Angileri: “Alberto ha visione di sistema”

Ultime ore di campagna elettorale. In attesa dei comizi finali, abbiamo posto cinque domande a Enrico Russo e Anna Maria Angileri, assessori designati dei candidati al ballottaggio Massimo Grillo e Alberto Di Girolamo. Un’occasione per confrontare stati d’animo e visioni, in vista del voto di domenica e lunedì e degli scenari che si apriranno per la prossima amministrazione cittadina.

Un bilancio di questa campagna elettorale.

Enrico Russo: “Sono un po’ amareggiato da com’è stata condotta sia sui social, sia per l’attenzione posta su alcuni temi che nulla hanno a che fare con i programmi elettorali. Massimo Grillo è stato infangato con affermazioni prive di qualsiasi fondamento. Credo, poi, che il confronto sia il seme della democrazia. E il confronto è stato sistematicamente negato da Di Girolamo. Ma la gente che non conosce i due candidati, come fa a capire? La politica è confronto”.

Anna Maria Angileri: “Nel complesso, è stata una campagna entusiasmante per la nostra coalizione. Abbiamo sfiorato la vittoria 15 giorni fa. I cittadini hanno premiato la nostra risposta chiara, concreta e determinata, con programmi realizzabili in cui non si vende fumo. E’ la proposta di squadra che è risultata vincente. In vista del ballottaggio, sono molta fiduciosa. Credo che si sarà un plebiscito per Alberto Di Girolamo”.

Cos’è cambiato oggi rispetto a due settimane fa, quando stavano per andare alle urne per il primo turno?

AMA: “L’elettorato è molto più fiducioso. Il responso delle urne ha smentito le voci diffuse ad arte, secondo cui Di Girolamo era più debole di Grillo perché meno conosciuto e perché aveva meno liste. E’ emersa chiaramente la forza del progetto e la volontà degli elettori. Il risultato del primo turno ha fatto crescere l’entusiasmo e di giorno in giorno vediamo nuovi sostenitori”.

ER: “Credo che ci sia una maggiore consapevolezza dei due avversari in campo. Sia da un punto di vista umano e politico. Di Girolamo è in campagna elettorale da quando sono state fatte le primarie “farsa” a febbraio. Grillo è sceso in campo negli ultimi 20 giorni, dovendo rincorrere più il tempo che il suo avversario. Spero che la gente capisca che adesso si deve votare il candidato che meglio può rappresentare Marsala a tutti i livelli. Non si tratta più di destra o sinistra. Serve un amministratore”.

Perché il suo candidato è migliore rispetto allo sfidante?

ER: “Massimo ha esperienza, competenza, fantasia. Basta sentirli parlare. Tra loro c’è un abisso culturale e politico. Ed è importante immaginare come ci si confronterà, nei cinque anni di amministrazione, con le più alte cariche istituzionali, così come con l’operaio, il disoccupato. Marsala deve essere rappresentata da una persona capace di esprimersi nella maniera migliore possibile”.

AMA: “Bisogna studiare la vita di ognuno di noi. Quando devo votare un candidato, mi chiedo sempre cos’ha realizzato nella propria vita. Alberto è un professionista prestato alla politica. E questo è un valore. E’ una persona che ha sempre lavorato, diventando primario di cardiologia grazie alle sue capacità. In queste settimane l’ho conosciuto meglio. Al di là del carattere un po’ riservato, ho trovato una persona di straordinaria umanità, correttezza e linearità. Poi ha dimostrato di avere una visione chiara di sistema, guidando il reparto di cardiologia e dimostrando come si governa il personale. Dall’altra parte, vedo solo desiderio di raggiungere poltrone e posizioni di potere”.

Un parere sulla composizione del nuovo Consiglio comunale.

AMA: “Ho visto da una parte la voglia di cambiamento che ha portato a votare tanti giovani. Guardando dentro il Pd, Calogero Ferreri e Federica Meo porteranno in Consiglio la freschezza e l’impegno che hanno mostrato sul territorio. Dall’altra parte, è stata premiata anche l’esperienza e la competenza di persone come Vinci e Cordaro. Mi pare un ottimo mix. I consiglieri devono fare da sentinelle del territorio e devono essere da stimolo per l’amministrazione”.

ER: “Un tema su cui andrei cauto. Si parla già di passaggi da uno schieramento a un altro. Spesso i consiglieri cambiano casacca con facilità. E in questo la sinistra è maestra. Non a caso, parlavano di discontinuità con la giunta Adamo. Ora, chi ne faceva parte, si trova in giunta o in Consiglio. Mi auguro che i nuovi non siano schiavi di logiche partitocratiche o legate ai deputati provenienti da altre città”.

Qual è la prima cosa che dovrà fare la vostra giunta in caso di vittoria.

ER: “Intanto bisognerà immediatamente capire la situazione del bilancio. Non ci sono più i lauti trasferimenti di un tempo da Stato e Regione e bisognerà andare avanti con un bilancio di cassa. Tra un po’ ci sarà la scadenza del contratto dell’Aimeri. Bisogna ripulire la città, pensare al decoro urbano in vista della stagione estiva. Partire dalle piccole cose per poi passare ai grandi progetti, come quelli presentati da Massimo in campagna elettorale. Tutti realizzabilissimi”.

AMA: “Dobbiamo partire dalle emergenze. La città ha bisogno di essere restituita all’ordinaria amministrazione. Serve un’opera di restyling complessivo per rendere decorosi tutti i quartieri, da Nord a Sud. Poi dobbiamo occuparci dei servizi: gli autobus, l’illuminazione, la viabilità. La città è in ginocchio e ha bisogna di qualcuno che se ne prenda cura. Lo faremo con il massimo impegno. Dopo le emergenze, passeremo al resto, andando a intercettare tutti i fondi possibili e immaginabili e riqualificando la spesa pubblica. E in questa logica rientra anche la proposizione del candidato sindaco che, una volta eletto, intende dimezzarsi l’indennità”.

Vincenzo Figlioli

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