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Un primo bilancio su queste elezioni

Dunque serviranno ancora due settimane, o poco meno, per restituire a Marsala un’amministrazione comunale. Tante considerazioni che avevamo in mente ieri, quando sembrava che la competizione potesse esaurirsi al primo turno, restano quindi in sospeso. Perché anche le tornate elettorali apparentemente più scontate – basta pensare al ballottaggio per le comunali del 2001 – possono riservare delle sorprese. L’esperienza ci porta quindi a non dare per chiusa la contesa. Sebbene il distacco maturato in questa fase tra Grillo e Di Girolamo sia tutt’altro che esiguo.

Ad ogni modo, ci sono delle riflessioni che possiamo già fare in questo momento. Da come la vediamo noi, il segretario del Pd ha saputo interpretare meglio di altri la richiesta di affidabilità e cambiamento che arrivava dai cittadini marsalesi, in una fase particolarmente delicata. In Di Girolamo i marsalesi hanno visto una persona esperta, che però è rimasta distante in questi anni dalla gestione del potere. A prescindere da qualche errore strategico commesso nella fase immediatamente successiva alle primarie dell’8 febbraio.

Anche Grillo, da dieci anni a questa parte, non ha ricoperto incarichi istituzionali, rimanendo piuttosto defilato dalle competizioni politiche. E’ entrato in questa campagna elettorale un po’ a sorpresa, nel giro di pochi giorni ha imbastito una coalizione ampia ed eterogenea, ma non è riuscito a sfondare. A sentire tanti marsalesi, in queste settimane, sul suo conto pesava un’opinione poco lusinghiera rispetto all’impegno profuso per il territorio nei dieci anni trascorsi al Parlamento nazionale. I suoi supporters sono convinti che la rimonta sia ancora possibile, ma bisognerà convincere le liste a non smobilitare e a impegnarsi seriamente in queste due settimane a sostegno del candidato sindaco. Al primo turno, non tutti lo hanno fatto davvero…

Molti marsalesi che chiedevano un cambiamento alla politica marsalese, comunque, non hanno votato né Di Girolamo, né Grillo, puntando sul Movimento 5 Stelle. Antonio Angileri e il suo gruppo hanno visto crescere i consensi intorno alla loro proposta di giorno in giorno, lanciando idee e progetti (come quello sul decoro urbano del designer Nicola Genna) che meriterebbero attenzione da parte della prossima giunta. L’ingresso della loro lista in Consiglio comunale potrebbe portare una bella iniezione di ossigeno al dibattito cittadino e da questo risultato il Movimento 5 Stelle potrà costruire un percorso di crescita per i prossimi anni. Purché al suo interno vengano messe da parte, una volta per tutte, le divisioni e le logiche da micro-clan che si erano viste fino alla vigilia della presentazione delle liste.

Pochi voti sono invece andati a Vito Armato. L’accoglienza riservata dai marsalesi al leader leghista Matteo Salvini ha trovato conferma nelle deludenti percentuali raccolte dal candidato sindaco della lista Noi con Salvini. A dimostrazione che non basta allinearsi alle posizioni dei leader nazionali più in auge per meritare la fiducia dei cittadini. Specie se si fa parte di un movimento che per anni, con Bossi, Borghezio e compagnia, ha sputato veleno contro il Sud al solo scopo di alimentare qualche carriera politica con incarichi ben pagati dalla stessa “Roma ladrona” contro cui ogni giorno si latrava.

Infine una chiosa sul Consiglio comunale: si dice (spesso a ragione) che i marsalesi votano sempre le stesse persone, per poi passare i cinque anni successivi alle elezioni a lamentarsi della rappresentanza consiliare. Stavolta, l’impressione è che siano emersi importanti segnali di ricambio. A Sala delle Lapidi rivedremo alcuni veterani, ma ci saranno anche molti volti nuovi. L’auspicio è che possano portare contributi importanti a un’assemblea che non sempre è stata all’altezza delle aspettative dei cittadini.

Vincenzo Figlioli

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