È accaduto circa una settimana fa. Sono volate parole grosse e forse anche qualche strattone. Secondo alcune indiscrezioni pare che una donna, con suo marito si fosse recata al pronto soccorso per via di un malore. Dopo la visita da parte del medico di turno, secondo il congiunto della paziente, sarebbe stato opportuno un ricovero per comprendere meglio le cause del malessere, ma il dottore in servizio non ha potuto far altro che dire di no, visto che nel reparto richiesto non c’erano posti disponibili. Ne è seguita una discussione dai toni accesi che ha coinvolto anche un infermiere. Insomma l’utente aveva perso la pazienza. Dall’ospedale sono anche stati chiamati i carabinieri del nucleo operativo radiomobile, ma per fortuna, all’arrivo delle forze dell’ordine la situazione era già sbollita. Sia il medico che l’infermiere coinvolti sono stati piuttosto provati dall’accaduto al punto da chiedere anche un paio di giorni per malattia. Al momento non risultano denunce per l’accaduto, ma questo riporta all’attenzione i problemi del pronto soccorso di cui in passato ci siamo occupati. Solo un mese fa il sindacato dei medici: SNAMI aveva parlato di lunghe attese, della carenza di personale e della lentezza del sistema informatico. A fine aprile a replicare era stato il primario del pronto soccorso dell’ospedale Borsellino dicendo che: “Il personale medico in servizio al P.S. di Marsala, non è affatto sottodimensionato, in quanto in pianta organica sono previsti 11 medici, e non 13, e ne sono presenti 10 più il primario e questo in quanto un medico per sua scelta ha preferito un altro incarico. Comunque questo medico a partire da maggio dovrebbe essere sostituito a turno dai colleghi del PTE, il Punto territoriale di emergenza. Il sistema di triage funziona, così come gli altri dell’ASP, e l’inserimento appena effettuato della fibra ottica lo renderà molto più veloce”.