Soddisfazione per questo ulteriore passo in avanti è stata espressa dall’associazione “Misiliscemi” che da tempo sta lavorando al progetto di scissione per rendere autonome le frazioni di Fontanasalsa, Guarrato, Rilievo, Locogrande, Marausa, Palma, Salinagrande e Pietretagliate.
Il progetto politico-amministrativo, vuole dare alla popolazione residente delle frazioni a sud di Trapani la possibilità: di autodeterminarsi; di riqualificare il territorio in cui vive mediante interventi che razionalizzino il suo sviluppo ed il suo mantenimento, adottando piani regolatori, piani di edilizia popolare ect.. a misura delle sue esigenze e senza che vengano calate dall’alto; di programmare gli interventi per migliorare la qualità della vita della comunità, uscendo da anni di abbandono, di assenza di programmazione e di emarginazione; di operare scelte di politica economica, finanziaria e sociale a misura della sua realtà senza, invece come avviene oggi, doverle subire per volontà di rappresentanti istituzionali che sono fisicamente e culturalmente lontani.
A dichiararsi contrario all’esito del voto del consiglio comunale è stato Antonio D’Alì: “anacronistico, irresponsabile e di certo poco ponderato” ha commentato il senatore di Forza Italia.
“Avallare l’evidente certezza che i cittadini saranno caricati di maggiori costi e ulteriori complicazioni burocratiche, con la creazione di un nuovo ente, è qualcosa di assolutamente insensato. In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, nel quale bisogna pensare a tagliare gli enti pubblici e le loro partecipate per risparmiare, si dovrebbe evitare di inventarsi nuovi centri di spesa. Ritengo che il voto espresso dal consiglio comunale di Trapani sia solo frutto di demagogia spicciola e di singoli opportunismi. Non credo infatti che i cittadini, anche quelli delle contrade interessate, vogliano tassarsi per mantenere un altro sindaco, un’altra giunta, un altro consiglio e un ulteriore apparato burocratico”.
“Presto incontreremo i cittadini per riprendere il tema – ha concluso il senatore – quello sì attuale, della razionalizzazione delle istituzioni del territorio, della Grande Città o città metropolitana. Lo faremo nell’esclusivo interesse degli stessi cittadini e degli elevati costi della pubblica amministrazione che sono a loro carico».