Categorie: Letture condivise

Io pretendo la mia felicità di Rosaria Cascio

Finora in questa modesta rubrica di resoconti delle mie letture ho sempre presentato libri pubblicati da grandi case editrici, perché anch’io come tanti lettori ho gusti popolari e mi affido alle professionalità indubbie che si trovano all’interno delle case editrici, editor, talent scout, art director e traduttori che nella maggior parte dei casi sono loro stessi scrittori di un certo spessore o lo diventeranno. Ma esiste un mondo che è l’editoria minore che faremmo bene tutti quanti a conoscere, apprezzare e sostenere acquistando i libri che con grandi sforzi di produzione vengono pubblicati. In Sicilia poi questo settore vanta nomi che nel tempo sono diventati dei colossi per citarne solo uno la casa editrice Sellerio. Da qualche anno in questo ampio e variegato panorama si è affacciata una piccola casa editrice, Navarra Editore, che nella sua sede sociale conta un indirizzo della città di Marsala, dove inizialmente è nata, che in realtà opera nella città di Palermo. Il deus ex machina di questa immensa operazione editoriale si chiama Ottavio Navarra uno degli intellettuali siciliani più illuminati che oggi noi possiamo vantare. Questo giovane editore, è giusto ricordarlo, possiede un importante passato politico, è stato deputato nazionale e anche onorevole alla regione, tra i più giovani parlamentari della storia repubblicana ha sostenuto battaglie importanti su tematiche sensibili come la lotta antimafia, la scuola,la legalità e l’ambiente. Questi stessi temi si ritrovano nei libri che oggi pubblica con la sua casa editrice, negli incontri che organizza in tutta la Sicilia, raggiungendo anche i più piccoli centri delle province siciliane. Ottavio è un vulcano di idee, è stato sempre così sin da ragazzo, pubblicava un giornale in ciclostile e lo diffondeva in paese con grande sorpresa degli adulti che l’unico modo che conoscevano per fare comunicazione politica era portare gli elettori in pizzeria. La casa editrice Navarra organizza da alcuni anni una delle manifestazioni culturali più belle della Sicilia , “Una marina di libri“, il festival dell’editoria siciliana dove partecipano anche case editrici di caratura nazionale e che nella passata edizione ha registrato nei tre giorni di apertura  ventimila visitatori. Quest’anno il Festival ha raggiunto la sua sesta edizione  e si aprirà il 5 giugno presso la splendida cornice della Galleria d’arte moderna di Palermo che ospiterà l’evento. A dare il via alla Marina di libri sarà il testo della professoressa Rosaria Cascio intitolato ” Io pretendo la mia felicità”e pubblicato dalla casa editrice Navarra. Il libro verrà presentato dagli allievi dell’Istituto Magistrale di Partanna scuola della provincia di Trapani che nell’ambito del progetto giornalismo da anni collabora con la casa editrice Navarra in attività di presentazione di libri e eventi sul tema della legalità e dell’antimafia. Gli allievi del Progetto Giornalismo leggeranno brani di un libro che si presenta interessante sin dalle prime pagine. L’autrice, Rosaria Cascio, è una stimata insegnante di lettere dei Licei di Palermo che proviene dalla scuola di Padre Puglisi, ha già pubblicato peraltro interessanti testi sulla figura epica del prete di Brancaccio. Il tema affrontato è la scuola, la scuola buona, quella fatta di insegnanti che non considerano il loro un lavoro ma quasi una missione, che legano il filo di ogni loro pensiero agli alunni, su come rendere la loro crescita meno difficile. È stato un piacere leggere i temi dei ragazzi che nel libro occupano uno spazio importante. Sfogliando le pagine di questo libro sia che siate genitori, adolescenti, alunni o semplici cittadini che ritengano un loro dovere morale interessarsi di temi come la scuola scoprirete come la prof Rosaria Cascio sia riuscita ad abbattere quei muri che spesso separano le istituzioni, gli adulti dall’incredibile mondo dell’adolescenza. L’esperienza raccontata nel libro riguarda una scuola difficile di Palermo, ma questo perché ogni scuola diventa difficile quando deve affrontare i problemi degli adolescenti. Purtroppo gli unici strumenti che spesso vengono utilizzati, sono i voti, le regole burocratiche che avvinghiano la scuola che riducono gli insegnanti a burocrati e la prof che diventa personaggio nel libro, voce narrante e cornice che unisce le emozioni dei suoi alunni apre in questo modo uno squarcio attraverso cui liberare la voglia di esprimersi dei suoi allievi e una finestra attraverso cui guardare i nostri figli, i nostri nipoti, i nostri alunni o semplicemente una società che ha difficoltà ad uscir fuori dalla modernità  e di cui la scuola nel bene e nel male ne è un fedele specchio.

Vincenzo Piccione

Audrey Vitale

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