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Le richieste dell’Ordine dei medici al prossimo sindaco

Dopo alcuni mesi dalla sua elezione a presidente provinciale dell’ordine dei medici, abbiamo intervistato il medico marsalese Rino Ferrari.

Non vi è campagna elettorale che non veda al centro dei programmi dei candidati il problema della qualità delal sanità. Voi che cosa chiedete al futuro sindaco di Marsala?

Innanzi tutto formulo a tutti i 4 competitor gli auguri di centrare il loro obiettivo. L’ordine che io dirigo è equidistante da tutti i candidati ed è giusto che sia così.

Ma avrete le vostre idee e le proposte da formulare…

Certamente. La sanità, soprattutto quella pubblica, non attraversa, per motivi di mancati investimenti economici, un buon momento. Con il prossimo sindaco intendiamo intavolare un tavolo di discussione che va dal supporto che gli chiediamo per le nostre rivendicazioni circa la mancanza di personale all’ospedale Paolo Borsellino, alla qualità della vita dei pazienti all’interno delle strutture pubbliche.

Quale è la situazione occupazionale dei medici in Sicilia? Quanti precari? Quanti non lavorano?

La situazione occupazionale dei medici in Sicilia e anche a Marsala naturalmente, sta vivendo un momento di particolare crisi. Siamo preoccupati per i professionisti attivi nel settore della sanità che vedono il proprio futuro lavorativo privo di certezze e continuità. Altissimo il numero dei medici impiegati nelle strutture sanitarie pubbliche che non hanno ricevuto il rinnovo del contratto di lavoro a tempo determinato e che vivono l’esercizio della professione senza quel requisito di serenità necessario a garantire le migliori condizioni per il benessere del paziente.

Quanti medici neolaureati non trovano lavoro? Perchè? Cosa sono costretti a fare? Ci sono province più in difficoltà?

Un intervento attivo nel sistema favorirebbe anche l’inserimento dei neo laureati marsalesi che vivono solo delle borse di studio per l’accesso alla scuola di specializzazione e dei contratti per la medicina generale. Nel 2014 sono state erogate 700 borse per le scuole di specializzazione e il paradosso è che nel 2015 il bando non è ancora uscito. I giovani colleghi che rimangono fuori da queste opportunità possono svolgere il lavoro presso le guardie mediche senza acquisire, però, alcun punteggio ai fini delle graduatorie. L’assunzione stabile di medici ed un’opportuna e necessaria revisione del piano sanitario regionale potrebbero eliminare le criticità

La carenza di personale come si ripercuote sui servizi ai pazienti? Alcuni esempi?

Il dilatarsi dei tempi di attesa, le prestazioni in regime di precarietà, la non implementazione delle infrastrutture dei nostri nosocomi, la definizione dei concorsi, la mancata individuazione delle piante organiche con l’individuazione delle linee di bassa media e alta intensità di cure nel determinare il numero dei medici per posto letto in relazione alle singole unità operative, sono tutti elementi che generano malumore e disservizio e diminuiscono la fiducia in una classe medica che già opera in condizioni di disagio e che quotidianamente si vede aggredita attraverso i media per la qualità della propria professionalità.

A chi vuole diventare medico oggi, cosa possiamo dire?

A chi vuole intraprendere questo percorso, mi sento di dire che quella del medico è, ancora oggi, una tra le più nobili fra professioni oltre che delicata dal momento che si confronta con il dolore dell’uomo. Alla politica rivolgo un invito. Occorre rivedere con spirito laico le scelte operate sino ad oggi in materia di sanità per ridefinire nuovi percorsi e scelte che garantiscano il rispetto dei livelli essenziali di assistenza e mettano il medico nelle di operare in condizioni di stabilità lavorativa, senza la spada di Damocle del precariato.

Gaspare De Blasi

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