Ricorre domani il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Edoardo Alagna. Uomo politico del dopoguerra morì la sera del 15 maggio del 1965 mentre da sindaco interveniva nell’aula consiliare di Palazzo VII aprile in occasione della trattazione del punto relativo al bilancio di previsione. Alagna aveva 58 anni e di professione era avvocato penalista. Già durante il periodo del fascismo di era distinto per essere stato nominato responsabile, nel 1944, del Comitato Nazionale di Liberazione, sezione di Marsala. Socialista da sempre aveva dapprima aderito al Partito Socialdemocratico, risultando eletto alla carica di Consigliere comunale. Nel 1954 fu eletto sindaco alla guida di una amministrazione che oggi definiremmo di sinistra, con la presenza in maggioranza del partito comunista. Tentò, senza fortuna, una volta approdato nelle fila del Partito Socialista Italiano di approdare alla Camera dei deputati. A Marsala comunque ottenne migliaia di consensi. Ritornò per diverse volte a Palazzo VII Aprile ricoprendo per altre volte la carica di primo cittadino. Era nella carica di sindaco quando morì intervenendo durante il dibattito consiliare. A sua memoria l’anno successivo il Consiglio pose una lapide con relativo busto di bronzo che si trova attualmente collocato sopra i banchi della sinistra a Sala delle Lapidi. Lasciò un ricordo molto profondo nella vita politica marsalese, tanto che una delle vie principali di Marsala gli è stata dedicata. Suo figlio Egidio ne prese l’eredità politica arrivando alla carica di sindaco e successivamente ricoprendo il ruolo di deputato nazionale. Il nipote Edoardo è stato Consigliere provinciale. Un libro che ricorda la sua vita di professionista e la sua attività politica, sarà in stampa nelle prossime settimane. Nell’anticipazione del contenuto abbiamo appreso un aneddoto che vale la pena in questo periodo di “caccia la politico” di raccontare: dopo la sua morte, il comune di Marsala, facendo seguito ad un adempimento burocratico, inviò agli eredi oltre 900 mila lire (somma notevole per l’epoca). Infatti Edoardo Alagna da anni non ritirava i gettoni di presenza né l’indennità di carica spettante al sindaco.