“Ma chi è che fa le conferenze stampa come me”, si è presentato con tutta la sua impetuosa verve, Rosario Fiorello, lui che ha tenuto un vero show con i giornalisti piuttosto che il solito “a domanda rispondo”. E non si è risparmiato. I spettacoli al Teatro Impero hanno registrato il sold out in tre giorni, ma lui, battute (sicule) a parte, con modestia dice di non paragonarsi ad un istrione come Gigi Proietti e che anzi, ai tempi di “A me gli occhi please” era il suo mito. Quello dell’artista catanese-messinese-siragusano come lui si definisce per parte di madre e di padre – il dialetto siciliano lo ama tutto – con il suo “L’Ora del Rosario” (è anche un programma di RAI SAT) vuole ritornare alla provincia, al contatto diretto col pubblico, alla sinergia con la gente che è fonte primaria della sua arte. Perché lui è uno “Showman per tutte le occasioni”. “Ho fatto il programma in radio solo con un cellulare ma adesso voglio stare vicino al pubblico, perché ho capito che si può fare entrambe le cose, unire il classico al moderno: una volta la tecnologia faceva paura ma poi il progresso è stato apprezzato. E poi ci sono tante città sottovalutate. Marsala è bellissima, il centro storico è molto pulito; ma anche Bergamo Alta ha il suo fascino, ricorda Taormina, o Cosenza ad esempio”. Fiorello ci dice che la formula dello spettacolo è quella di seguire un canovaccio per poi andare a braccio: “Le battute sono quelle anche se ogni sera cambierò a seconda del momento, ho poca memoria”.
Una carriera lunga 30 anni (“Ho iniziato a 13 anni a fare radio”) e sul palco della prima serata lo ha dimostrato tra battute, gag con il “piccolo” maestro Cremonesi e con i “Gemelli di Guidonia”, messaggi di riflessione (“Non ci sono più i vecchi ed i giovani di una volta”), di cibo (non dategli più pollo a Marsala, per carità), e canzoni e duetti intramontabili che non spoyleremo affatto. Così come l’ingresso in platea e non sul palco con una mise che, a detta sua, non vuole essere blasfema… e sul finale dello spettacolo, viene mostrato un video che Fiorello ha realizzato in giro per Marsala al suo arrivo, tra la gente sua “conterrona” ed i monumenti. Alla stampa Fiorello ha accennato ironicamente dello sbarco di Salvini a Marsala (“Avevate due scelte oggi”), di come non va a Sanremo perché non è un presentatore con scarse velleità (“Il pubblico da me si aspetta che faccio show non che mi attenga ad una scaletta”), del nuovo Karaoke di Pintus (“Scelte di Mediaset, a Pintus facevo fare le imitazioni in radio, ha coronato il suo sogno ma oggi quella formula è finita”) e dei prossimi impegni: “Alla fine del tour, ad ottobre riprendo in teatro con le grandi Città; poi sarà ancora radio e chissà tornerò in tv”. Oltre due ore di spettacolo perché Fiorello vuole il pubblico “fresco”, oltre due ore di risate, da non poter trattenere le lacrime.
Divertenti anche le battute sull’età e sugli acciacchi, ma lui mostra una silhouette invidiabile anche ad un ragazzino. Quando gli si chiede chi è il suo erede risponde sinceramente: “Sono io. Ho visto almeno 20 Fiorello morti artisticamente. Per essere me devi perdere il padre a 29 anni, andare via di casa, fare la gavetta, commettere anche degli errori, insomma, devi vivere la mia storia”. Infine, tra un intercalare siculo e l’altro, Fiorello avverte: “Ho 55 anni non voglio fare cose per sempre e ritrovarmi a 70 anni a chiedere in andare in tv per forza. Un giorno smetterò”. A noi e ai fan queste parole mettono un velo di tristezza ma è pura coerenza come il percorso intrapreso da Fiorello negli anni. Marsala ha assistito ad uno degli eventi più incredibili della sua storia, Fiorello è stato a dir poco straordinario ed anche se lui preferisce i “ridimensionamenti”, non ci sono altre parole per descriverlo.