Il giudice per le indagini del Tribunale di Marsala Annalisa Amato ha convalidato interamente il sequestro preventivo d’urgenza, che era stato disposto dalla Procura di Marsala per evasione fiscale e truffa allo Stato, del patrimonio di Michele Angelo Licata e delle figlie. Lo scorso 21 aprile il Nucleo di Polizia Tributaria di Trapani e l’aliquota Guardia di Finanza della Sezione di Polizia giudiziaria presso la Procura di Marsala hanno proceduto al sequestro preventivo di società, beni e disponibilità finanziarie per circa 100 milioni di euro. Provvedimento ora convalidato dal GIP Amato. A coordinare le indagini è stato il Procuratore capo Alberto Di Pisa e il sostituto Nicola Scalabrini. Nel dettaglio gli inquirenti hanno posto sotto sequestro preventivo d’urgenza somme di denaro, quote societarie, beni mobili e immobili, per un valore di circa 13 milioni di euro, nonché quote sociali e beni mobili e immobili di quattro complessi aziendali per un valore di circa 90 milioni di euro. Michele Angelo Licata dopo avere ereditato dal padre Mariano la gestione del ristorante-sala ricevimenti “Delfino”, è poi riuscito a creare altre strutture, del settore alberghiero, quali, il “Delfino Beach”, l’agriturismo “La Volpara”, il “Baglio Basile”, realizzato nel vicino Comune di Petrosino. “Una crescita – hanno detto gli investigatori nel corso della conferenza stampa convocata poco dopo il sequestro dal Procuratore Alberto Di Pisa – che ha registrato una esplosione negli ultimi dieci anni”. Si tratta di un’inchiesta che vede tredici indagati per truffa aggravata in danno dello Stato, dichiarazione fraudolenta finalizzata all’evasione fiscale ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Per illecito amministrativo sono indagate anche due società di capitali. Sono quattro le società a responsabilità limitata finite nel mirino degli inquirenti: “Delfino”, “Roof Garden”, “Delfino ricevimenti” e “Rubi”. La Procura ha disposto un sequestro per equivalente di quote delle stesse società, ma anche de “L’arte bianca” e “Sweet Tempation”, operanti nel settore panificazione, e “Rakalia” (assistenza residenziale per anziani e disabili). Ad ogni modo le attività sono perfettamente funzionanti. Per evitare la perdita di circa 200 posti di lavoro, la Procura di Marsala, già lo scorso 21 aprile, ha nominato un amministratore giudiziario. Licata è assistito dagli avvocato Paolo Paladino, Carlo Ferracane e Gioacchino Sbacchi. “Non abbiamo mai chiesto il dissequestro – hanno detto i legali – la convalida era un atto atteso e previsto, siamo però in attesa di leggere le carte per valutare il da farsi. Ribadiamo che l’amministratore è garantita da Fresina”.