Hanno deposto: una ballerina e un frequentatore del nightclub chiuso nel 2013
“I privee erano a vista, separati solo per mezzo di tende bianche e molto leggere. Si vedeva tutto quello che accadeva dentro anche perché la luce era sempre accesa”. Lo ha detto in aula una ballerina, R. E. chiamata a testimoniare nel processo scaturito dall’operazione dei carabinieri “Cupido”. Si tratta del procedimento giudiziario che vede alla sbarra Diego Marino, di 33 anni, e Francesco Bianco, di 70 anni. In seguito all’operazione dei carabinieri che risale allo scorso luglio sono scattate cinque misure cautelari nei confronti di marsalesi, ritenuti responsabili, in concorso, di esercizio di una casa di prostituzione. Tre delle persone inizialmente coinvolte hanno patteggiato. processo si celebra davanti al collegio presieduto dal giudice Sergio Gulotta (a latere Pierini e Moricca). Nell’ultima udienza hanno deposto due testimoni indicati nella lista dell’avvocato Arianna Rallo, difensore di Diego Marino che nel locale svolgeva mansioni di cameriere e di factotum. La ragazza, ha detto che fece ballerina nel nightclub due volte: per una settimana nel 2012 e per due mesi nel 2013 e che Marino si occupava del servizio bar. Il secondo teste è stato un frequentatore del nightclub che ha confermato di non aver mai visto “scene di sesso, né ragazze nude” nel locale. Quanto a Francesco Bianco, difeso dal legale Paolo Paladino era il proprietario dell’immobile nel quale, secondo i carabinieri, era stata organizzata una attività di incontri sessuali a pagamento, ma non è accusato di aver avuto un ruolo nella gestione del club. Nella prossima udienza, fissata per il 13 maggio saranno ascoltate alcune delle ragazze che nel “Cupido” ballavano e facevano la lap dance.