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“The witness”: torna in libertà Sebastiano Angileri, accusato di favoreggiamento

Il difensore: “Il Tribunale del riesame ha accolto la tesi difensiva e disposto solo l’obbligo di firma dal lunedì al venerdì”

Su disposizione del Tribunale del Riesame è stato scarcerato Sebastiano Angileri, di 47, fabbro, incensurato, che era stato arrestato all’inizio del mese scorso all’interno dell’operazione “The Witness” effettuata dai Carabinieri del Ros e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Si tratta dell’unico dei quattro arrestati che non era accusato di associazione mafiosa, ma che era indagato per favoreggiamento. In particolare, secondo la Dda, avrebbe accompagnato nel 2011, in due diverse occasioni,  Vincenzo Giappone e Martino Pipitone ad un incontro con Antonino Bonafede presso i suoi due ovili (uno in contrada Maimona, l’altro in località Selvaggi). Per  Angileri – prima detenuto al San Giuliano di Trapani – il suo avvocato difensore, Carlo Ferracane, ha chiesto la revoca della misura cautelare e il Tribunale del Riesame ha accolto l’istanza disponendo per Angileri l’obbligo di firma dal lunedì al venerdì presso i carabinieri. Nella stessa operazione erano stati arrestati, con l’accusa di associazione mafiosa: Antonino Bonafede, di 79 anni, pastore, pregiudicato per associazione di tipo mafioso, difeso dall’avvocato Paolo Paladino; Martino Pipitone, di 65 anni, pensionato, pregiudicato per associazione di tipo mafioso e detenzione abusiva di armi (ora detenuto a Messina, ma il GIP ha chiesto una consulenza medica per verificare la compatibilità del tuo stato di salute con il regime carcerario), assistito dal Stefano Pellegrino e Vito Cimiotta; Vincenzo Giappone, di 53 anni, incensurato, difeso da Stefano Venuti e Federico Sala.

Chiara Putaggio

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Tags: riesameSebastiano Angilerithe witness