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Processo Eden, condannati per mafia Patrizia Messina Denaro e il nipote Francesco Guttadauro

Ritenuto colpevole di intestazione fittizia di beni Vincenzo Torino, assolto dall’accusa di associazione mafiosa Antonino Lo Sciuto, e da quella di favoreggiamento Girolama La Cascia

Dopo circa otto ore di Camera di Consiglio il presidente del Tribunale di Marsala Gioacchino Natoli ha pronunciato sentenza di condanna per Anna Patrizia Messina Denaro, sorella del boss Matteo, per il nipote Francesco Guttadauro, entrambi alla sbarra per associazione mafiosa decretando per la prima una pena di 13 anni di carcere e per il secondo 16 anni. sentenza di condanna è stata emessa anche per Vincenzo Torino,  che per intestazione fittizia di beni, dovrà scontare tre anni di carcere. Per i primi due è stata disposta anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Torino l’interdizione è di cinque anni. Il collegio ha disposto anche il risarcimento danni per le parti civili. “Per non aver commesso il fatto” è invece stato assolto Antonino Lo Sciuto, anche lui accusato di associazione mafiosa, e “perché il fatto non sussiste” è stata assolta anche Girolama La Cascia, ritenuta parte lese, ma accusata di favoreggiamento tramite false dichiarazioni al pm. Il collegio ha decretato in 90 giorni il termine di deposito della sentenza il cui dispositivo è stato letto alla presenza di un folto pubblico nell’aula “Paolo Borsellino” dell’omonimo Palazzo di giustizia marsalese, tra cui i volontari di Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie, alcuni dei quali presenti già dalla mattina.

Chiara Putaggio

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Tags: Messina DenaroProcesso Eden