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Operazione “The witness”: il presidio marsalese di Libera si congratula con la magistratura e le forze dell’ordine

“Viva soddisfazione” per gli esiti dell’operazione antimafia  “The Witness”, condotta nei giorni scorsi dai Carabinieri del Ros e del Nucleo Investigativo provinciale di Trapani di concerto con la DDA di Palermo, è stata espressa dal presidio “Vito Pipitone” di Libera Marsala. Un’inchiesta che ha portato all’arresto di Antonino Bonafede, Martino Pipitone, Sebastiano Angileri e Vincenzo Giappone.

“Da quanto emerso dalle indagini – si legge nella nota diffusa da Libera – i capi di imputazione sono quelli classici e ben noti relativi alle associazioni di stampo mafioso: associazione di tipo mafioso, fittizia intestazione di beni, favoreggiamento aggravato. Anche i termini, le espressioni usate a proposito di quest’operazione dicono molto a proposito dei ruoli interpretati dai 4 tratti in arresto: si parla di “reggente”, “cassiere della famiglia mafiosa”, “primo collaboratore”, “esponente della consorteria mafiosa marsalese”, “organizzazione di incontri riservati tra gli esponenti mafiosi”. Si tratta di termini che chi, come molti di noi, opera in Libera sente ricorrere molto spesso e comunque quasi sempre quando si tratta di operazioni che riescono ad entrare nelle stanze più buie delle organizzazioni criminali di stampo mafioso”.

Alla luce di ciò, il presidio “Vito Pipitone” di Libera, guidato da Davide Piccione, si congratula con la magistratura e alle forze dell’ordine, spiegando che “questa operazione, come tante altre condotte con impegno ed abnegazione in questi anni sul territorio provinciale, segna un intervento significativo nella manovra di contrasto ai circuiti criminali, contrasto che sta progressivamente intaccando anche le risorse economiche di Cosa Nostra nel trapanese”.

Vincenzo Figlioli

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Tags: Libera MarsalaPresidio Vito Pipitone