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Rino Ferrari: “Sanità provinciale messa in crisi dai tagli”

Febbraio è stato un mese nero per la sanità siciliana. Il caso della piccola Nicole ha portato persino il governo nazionale a scendere in campo con il Ministro Lorenzin che ha avuto parole molto dure anche nei confronti dell’assessorato regionale guidato da Lucia Borsellino, che in più momenti è apparsa vicina alle dimissioni. Anche in provincia di Trapani, i decessi del piccolo Daniel Cesanello e di Pietro Colletta hanno fatto riemergere numerosi punti interrogativi sul sistema sanitario locale, su cui è adesso intervenuto il presidente dell’Ordine dei Medici Rino Ferrari, che esprimendo vicinanza al dolore dei familiari chiede “maggiore attenzione alle problematiche sanitarie provinciali”, ritenendo che “i drammatici eventi verificatisi al nosocomio trapanese Sant’Antonio Abate sono da imputare più che a malasanità a una mala gestione della sanità”.

“L’Ordine – sottolinea Rino Ferrari – si propone in maniera forte a tutela della dignità professionale dei propri iscritti, pronto a riconoscerne eventuali e dimostrate responsabilità. Non possiamo, però, al contempo trascurare – prosegue – che la categoria è vessata quotidianamente da carichi di lavoro non più sostenibili a discapito della qualità dei servizi sanitari erogati ai cittadini”.

Il presidente e il consiglio dell’Ordine dei medici evidenziano le molteplici problematiche di un “sistema sanitario provinciale messo in crisi dai ripetuti tagli che creano carenza di personale medico, infermieristico, assistenziale e di risorse adeguate”.

“Non possono essere più tollerati – affermano – risparmi dove è in gioco la vita umana. II medico non può essere considerato il solo responsabile dei fatti di sospetta malasanità perché le responsabilità gestionali, di cui non è partecipe, giocano un ruolo fondamentale. Questo comporta un inevitabile deterioramento della qualità dei livelli di assistenza sia in ambito ospedaliero che del territorio con gravi ripercussioni sulla tutela del diritto alla salute della collettività”.

L’Ordine evidenzia che “all’Asp di Trapani, a fronte di un miglioramento dei conti economici e finanziari, sussistono delle criticità e dei segnali preoccupanti rispetto alla qualità dei servizi sanitari resi ai cittadini”.

Nello specifico, l’analisi dell’Ordine, fa emergere l’assenza di un filtro nelle aree di emergenza ospedaliere con il conseguente intasamento dei pronto soccorso, la mancata attivazione delle strutture di osservazione breve intensiva nelle aree di emergenza di tutti i presidi ospedalieri, Pta (Presidi Territoriali di Assistenza) non funzionali, la perenne carenza di posti letto nei vari ospedali della provincia con conseguente distribuzione dei pazienti in reparti non di competenza con l’aumentato rischio clinico e i disagi organizzativi dovuti alla presenza di personale medico precario in servizio.Pesanti ripercussioni sul sistema sanitario anche a causa della mancata nomina dei direttori di struttura complessa, nonostante i concorsi siano stati effettuati nel 2012, del distacco dei medici di tutti gli ospedali della provincia all’Ospedale di Pantelleria con la conseguente difficoltà assistenziale nei reparti di provenienza oltre alla mancata attivazione della radioterapia e alla disastrosa situazione dei reparti di Oncologia a causa della carenza di risorse umane con pesanti ripercussioni sull’assistenza di pazienti molto fragili.

Vincenzo Figlioli

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