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Marsala chiede stato di calamità naturale. Giovanni Bologna: “I danni ammontano a 4 milioni di euro”

L’ultima decade di gennaio e l’intero mese di febbraio sono stati caratterizzati da intense e incessanti piogge che hanno provocato ingenti danni all’intero territorio comunale”. È quanto scrive il Commissario Straordinario Giovanni Bologna in una nota – indirizzata al Dipartimento della Protezione Civile di Trapani e alla Regione Sicilia – in cui chiede il riconoscimento dello stato di calamità naturale per la situazione di emergenza venutasi a creare a Marsala. I danni, sulla scorta della relazione predisposta dal dirigente Francesco Patti, ammontano a circa 4 milioni di euro. Il calcolo quantifica gli interventi di ripristino del manto bituminoso di diverse sedi stradali, nonché i lavori per le reti fognarie di smaltimento delle acque bianche (1,5 milioni); i danni arrecati ad attività commerciali, produttive e residenziali (1,5 milioni); nonché quelli all’Agricoltura (1 milione di euro). Tutto ciò è stato rappresentato nella nota commissariale, oltre che essere contenuto nell’atto deliberativo propedeutico al riconoscimento dello stato di calamità. “Un vero e proprio disastro idrogeologico e ambientale quello verificatosi in città il mese scorso, afferma il dr. Bologna. In atto, stiamo procedendo ad una ricognizione analitica dei danni, auspicando nel finanziamento dei lavori che sono si somma urgenza”. In effetti, le conseguenze del maltempo, anche queste riportate negli atti, sono numerose: strade dissestate, straripamento del fiume Sossio e allargamento dell’alveo del fiume Birgi; impaludamento dei terreni, non più in grado di assorbire lo sversamento delle acque; allagamento di scantinati, sia di attività commerciali che di abitazioni, ecc. Per certificare la grave situazione di emergenza che attraversa l’intero territorio marsalese, è stato chiesto alla Protezione civile di effettuare un sopralluogo che consenta altresì di valutare le iniziative più opportune, tali da scongiurare ulteriori situazioni di pericolo per la pubblica incolumità.

Claudia Marchetti

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Tags: calamità naturaleGiovanni Bologna