Si tratta di una testimonianza richiesta dal difensore di Patrizia Messina Denaro
Sono state acquisite alcune prove documentali e ora restano di ascoltare solo due testi richiesti dall’avvocato Cardinale, difensore di Anna Patrizia Messina Denaro, poi prenderà il via la discussione finale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Eden 1”. Si tratta del processo presieduto dal giudice Gioacchino Natoli (a latere i giudici Giacalone e Fiorella) che vede imputati: Anna Patrizia Messina Denaro, sorella di Matteo, ritenuto il capo di Cosa Nostra, Francesco Guttadauro, nipote del superlatitante e Antonino Lo Sciuto, ai quali è contestato il reato di associazione mafiosa, Vincenzo Torino, accusato di intestazione fittizia di beni e Girolama La Cascia, ritenuta parte lesa, ma accusata di false dichiarazioni al pm. Nell’ultima udienza sono state ammesse, in sede di richieste (ex articolo 507) due testimonianze chieste dall’avvocato Cardinale: il direttore della banca Toniolo di Castelvetrano che dovrà rispondere su un versamento di 10mila euro effettuato da Santo Clemente nel conto di Vincenzo Panicola, marito di Anna Patrizia Messina Denaro, e un consulente amministratore giudiziario di una ditta riconducibile a Giovanni Filardo. Poi nella stessa udienza, fissata per il 26 febbraio alle 11, i pm della Dda Paolo Guido e Carlo Marzella potrebbero iniziare la requisitoria.