La sua candidatura è arrivata quasi all’improvviso quando sembrava che nelle primarie del Partito Democratico si andasse verso un confronto a due. Poi, con un documento firmato da 31 iscritti al Pd di Marsala, si è di fatto costituita una terza alternativa che ha trovato nella candidatura di Luigi Giacalone il suo principale rappresentante.
Come è maturata la sua decisione?
“Le primarie del mio partito sono una festa della democrazia, l’area dove io sono collocato rischiava di essere esclusa e io ho accettato di rappresentarla”.
Che impressione ha avuto incontrando i cittadini?
“C’è molta attenzione alle tematiche che propongo. Prima fra tutte quella del rilancio culturale della Città. Da questo punto di vista Marsala si è inaridita. Il settore è anche occasione per un rilancio economico. Non si può pensare ad un processo produttivo che veda escluse le imprese così come gli investimenti economici non possono prescindere dal rilancio del ruolo che Marsala deve avere nel mondo della cultura”.
A proposito di alleanze con altri soggetti politici, lei sa delle polemiche che ci sono state all’interno del Partito Democratico. Come intende muoversi?
“Intanto i miei punti di riferimento sono i cittadini e i giovani in particolare quelli che orbitano nell’area della sinistra riformista e progressista. Non ho compreso invece le discussioni circa le alleanze per governare la Città. Ritengo che il riferimento siano da ricercare tra quelle che sostengono il governo regionale e quelle che sostengono il governo nazionale. Non ho compreso l’esclusione dal tavolo delle trattative locali del movimento Articolo 4. A Salemi il sindaco del Pd ha il vice appartenete a quel movimento. A Campobello di Mazara si è vinto e si governa con Articolo 4. Il Bilancio della Regione è stato approvato con il voto di Paolo Ruggirello e dei suoi. Non capisco perchè non dovremmo dialogare con questo movimento se è anch’esso alternativo al centro destra”.
Su quali aspetti programmatici punterà, se sarà il candidato sindaco di Marsala?
“Intanto il turismo. La città di San Vito, per esempio, grazie ad un “pugno” di semola è diventata famosa in tutto il mondo. Dobbiamo scommettere su nuove iniziative. Poi è necessario puntare sui servizi che hanno un costo per i cittadini che non corrisponde alla loro qualità. Penso al contratto oneroso per la raccolta dei rifiuti che va sicuramente rivisto”. La qualità dei servizi offre l’occasione per un giudizio sulla precedente amministrazione.
Qual è la sua opinione sulla giunta Adamo?
“Non tutto quello che è stato fatto è negativo. Naturalmente tante cose non le condivido. Ma non comprendo neppure l’atteggiamento di quanti ora criticano e quando potevano e dovevano non hanno preso le distanze con giudizi politici netti e chiari”.
Avete chiesto il rinvio delle primarie, perché?
“L’occasione di svolgere un “primarie day” in tutti i centri della Sicilia dove si vota avrebbe fatto cassa di risonanza comune. Avremmo avuto più tempo per parlare con la gente. Secondo me abbiamo perso un’occasione. Inoltre non condivido neppure il voto alle primarie consentito ai 16enni e agli extracomunitari. Vanno bene per un’elezione primaria dove stabiliremo il nostro candidato a sindaco, ma poi non avendone i requisiti, non potranno contribuire ad eleggere il sindaco”.