Anche Marsala far sentire la propria voce in difesa della libertà d’espressione. Sulla scia delle manifestazioni che si stanno tenendo in tutto il mondo al grido di “Je suis Charlie Hebdo” dopo la strage del 7 gennaio nella redazione del giornale satirico francese, l’associazione “Amici del Terzo Mondo” e il presidio “Vito Pipitone” di Libera hanno organizzato un’analoga iniziativa che si terrà questa sera alle 21.30, in piazza della Repubblica. In mattinata è arrivata anche l’adesione della segreteria del Pd di Marsala e tante altre associazioni stanno sottoscrivendo l’appello alla mobilitazione. Ci saranno, naturalmente, anche le testate del nostro gruppo editoriale, Marsala C’è, Radio Itaca e Itaca Notizie, che hanno già firmato la petizione “Je suis Charlie Hebdo”, promossa dalla giornalista Kelly Velazquez.
Sui fatti del 7 gennaio a Parigi, si registra una decisa presa di posizione da parte dell’associazione sportiva “Team Heroes” di Marsala:
“Siamo consapevoli come le nostre parole siano solo un alito di vento in quello che è il panorama mondiale, ma quel vento oggi si alza, insieme a quello generato da altre milioni di bocche, forte e fiero come una tempesta. Per noi è un insulto all’intelletto umano far passare questi fatti, come qualsiasi altra azione armata, come un atto di fede verso qualsivoglia religione in quanto nessun credo incita all’uccisione di un altro essere umano. Siamo vicini anche a tutte quelle persone che, soltanto perché di religione islamica, vengono additate come potenziali assassini e/o colpevoli di questo massacro. Non sarà mai la paura a governare le nostre azioni e le nostre parole ma l’incrollabile fede nella libertà, sia essa d’espressione o d’azione. Siamo contro ogni forma di violenza, possa essa essere etichettata come terrorismo armato o come uno strumento in mano ai media atto per accrescere l’odio verso qualunque movimento religioso o diversa corrente di pensiero. Oggi ci sentiamo come tutti, un po’ più poveri e un po’ più soli per ciò che è successo in Francia. Oggi il nero dei nostri colori sociali è più cupo del solito. Oggi non siamo a lutto soltanto per il Charlie Hebdo; oggi lo siamo soprattutto per l’ennesima sconfitta del genere umano“.