“Molto spesso si assiste al fallimento delle aziende confiscate alla mafia, molto spesso queste aziende hanno lo stesso amministratore o custode giudiziario. Qualcosa sicuramente non funziona, a partire dal non rispetto della vigente legislazione. I beni confiscati in Italia, sono circa 12 mila per un valore di circa 30 miliardi di euro, che dopo essere stati affidati alla gestione degli amministratori giudiziari, falliscono l’uno dopo l’altro, e dove il 90% di imprese, aziende, immobili, finisce in malora spesso prima ancora di arrivare a confisca. Tutto questo non sarà mica il business dell’Antimafia! Questo stato di cose non è certo una vittoria dello Stato! Già con precedente interrogazione, ho posto l’attenzione sul tema degli amministratori giudiziari, e nello specifico sulla correttezza dell’attività svolta dal dott. Nicola Ribolla, sui beni confiscati al gruppo 6 Gdo Srl, appartenente a Giuseppe Grigoli, accusato di essere il cassiere nonché braccio destro del noto latitante Matteo Messina Denaro. Ma visto anche, i tanti incarichi di amministratore giudiziario affidati al dott. Ribolla, ho presentato una nuova interrogazione, per chiedere al Ministro dell’Interno, di conoscere lo stato economico dei beni affidati allo stesso, e al contempo di sapere quali siano i tempi previsti per una piena operatività dell’Albo di cui già al decreto 6 settembre 2011 n. 159, affinché possano essere monitorate le nomine e svincolare dall’arbitrio del magistrato le nomine dirette, come finora accaduto”.
Vincenzo Santangelo