Chiesto il pagamento di una multa di 2000 euro. Il 26 gennaio la parola passa al difensore
Si tratta del processo nato dalla riunione in uno di tre procedimenti penali a carico di Antonio Ignazio Correra, in tutti era accusato di truffa. L’Accusa è rappresentata dal pm Nicola Scalabrini, che ieri ha pronunciato la sua requisitoria davanti al giudice monocratico Riccardo Alcamo. Le parti offese sono la curatela della Chemia, la Zolfo Industria e la Chemical green, la curatela Lo Porto, tutti costituiti parte civile. Secondo la pubblica accusa l’imputato avrebbe fatto ordini falsi e, in alcuni casi, si sarebbe trattenuto del denaro che i clienti dovevano dare ai fornitori. Ieri il pm ha depositato due sentenze di primo grado in cui Correra è stato
condannato per ricettazione di assegni e per calunnia. Si tratta di condanne non definitive, che sono state impugnate dal difensore di Correra, l’avvocato Franco Messina, ieri presente in aula. Secondo il pm, Correra avrebbe realizzato delle truffe “raffinate” e si sarebbe guadagnato la fiducia delle aziende, salvo poi tradirla, portando a compimento – secondo il pubblico ministero – il reato che la Procura gli ha contestato. “Una lettura d’insieme – spiega il pm – ci consente di pensare che ci siano dei concorrenti nel reato, ma non si riesce a individuarli. È doveroso, però, dire che la pg (le indagini sono state svolte dalla sezione di pg della Guardia di Finanza presso la Procura n.d.r.) ha fatto di tutto per dare un nome e un volto ai possibili coautori del reato. Truffe anche raffinate e con meccanismo diabolico”. Secondo il pubblico ministero “I fatti più gravi sono quelli in danno di Lo Porto. Eccezionali le dimensioni di questa truffa: circa 300 mila euro. Truffa ha determinato il fallimento della Lo Porto. Complessivamente, le truffe superano gli 800 mila euro”. Al termine della sua requisitoria il pm ha chiesto per Correra una condanna a 5 anni di reclusione e 2000 euro di multa. La prossima udienza si terrà il 26 gennaio alle 15 per l’arringa finale di una delle parti civili e dell’avvocato difensore Franco Messina.