Sobrietà, rispetto dell’ambiente, ritmi più lenti, relazioni più umane? Verso questi «nuovi stili di vita» molti credenti e non credenti camminano assieme da tempo. Ma, per un cristiano, questa può essere anche una scelta di fede? Certamente, risponde l’A. È l’ora di passare dal «primato della morale» al «primato della fede». Di attrezzarsi con una spiritualità che attinge a fonti bibliche ed ecclesiali, ma anche «trasversale, ossia di tutti, anche degli atei».
Audrey Vitale