Un’indagine della magistratura sull’impresa che ha restaurato Torre di Ligny, con un provvedimento giudiziario, ha bloccato i lavori proprio quando mancavano un paio di giorni al completamento. Il ponteggio, infatti è stato considerato “non a norma”, quindi, per terminare i lavori gli Amministratori giudiziari hanno ritenuto necessario “mettere in regola” la struttura.
“Il simbolo della nostra Città, la Torre di Ligny, rischia il degrado dentro il ponteggio che è servito al suo restauro – afferma Damiano – a partire dal gennaio 2014, mi sono personalmente interessato presso la competente Sovrintendenza per i Beni culturali di Trapani per l’intervento, con carattere di “somma urgenza”, necessario ad evitare ulteriori danni e al ripristino del monumento di proprietà comunale; sono intervenuto immediatamente e personalmente presso l’Assessorato regionale ottenendo la disponibilità di un finanziamento fino a 100.000 euro per “somma urgenza”; ho subito interloquito con la Soprintendenza BB.CC.AA. perché la stessa presentasse (così come previsto dalla Regione) un progetto adeguato alle somme disponibili per richiedere il finanziamento; a fronte di ulteriori, reiterate sollecitazioni da parte del Comune, il progetto/istanza è stato presentato (anche se per un importo intorno ai 30.000 euro), il finanziamento – così come richiesto – approvato, i lavori appaltati durante la scorsa estate; a due giorni dal termine dei lavori (si trattava di completare l’intonaco), l’impresa aggiudicataria viene messa sotto indagine e i lavori bloccati; ed eccoci a oggi: nonostante i ripetuti solleciti e diffide agli Amministratori giudiziari da parte del Comune, ancora nulla è stato messo in atto per completare la messa in sicurezza (e, ripeto, per due giorni di lavoro che, presumibilmente, dovranno essere di più, dato il tempo trascorso) e la Torre di Ligny, simbolo della Città tra due Mari, continua ad essere coperta agli occhi dei visitatori e – ancor peggio, ritengo – dei Trapanesi.