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Il vescovo di Trapani in Madagascar nella realtà missionaria promossa dalla Diocesi

Accompagnato dal direttore dell’ufficio missionario e da alcuni volontari, il vescovo Pietro Maria Fragnelli raggiungerà domani il Madagascar e in particolare la Diocesi di Fianarantsoa, gemellata con la Diocesi di Trapani dal Giubileo del 2000 per un viaggio di conoscenza.

Casa speranza


In particolare il vescovo visiterà la casa d’accoglienza “Casa speranza” al servizio dei poveri e dei senza tetto realizzata con le iniziative  missionarie degli ultimi anni, l’ospedale di Isoamala dove sono state ristrutturate 14 abitazioni per i malati di lebbra, le carceri di Manakara, l’ospedale della foresta di Ampasimanjeva e altre missioni come quella delle suore di Zazafotsy dove sono in corso diverse “adozioni a distanza” da parte di fedeli della Diocesi.

“Mi sento fin d’ora in comunione con quanti sono partiti dal nostro territorio verso l’Africa e hanno fatto esperienza dell’Africa, questo gigante fragile segnato dalla povertà, dalla schiavitù continuata, dai ritardi della politica, un gigante povero che ha delle risorse immense anche per l’Europa  – dice  mons. Fragnelli – ogni vescovo è chiamato alla sollecitudine per tutte le chiese e il nostro viaggio è un viaggio ecclesiale  per prendere coscienza del bene fatto, incoraggiare e verificare il nostro cammino perché sia sempre evangelico, nella giustizia e accompagnare la chiesa di Fianarantsoa ad una sua autonomia di percorso. A livello personale per me sarà una grande occasione spirituale:  mi viene donata, in preparazione all’Avvento, la possibilità di guardare all’umanità con lo sguardo della periferia; non si tratta di fare  turismo o di fare un viaggio come fossimo rappresentanti di istituzioni o di una Ong. Questa esperienza di Africa sarà per me opportunità per rinnovare la fede nella pietra scartata dai costruttori, nei poveri, in coloro che non hanno altro giudice o altra salvezza se non in Dio stesso. Io mi auguro che ogni prete della nostra Diocesi possa non solo sostenere l’opera missionaria della Chiesa con la raccolta dei fondi ma fare un’esperienza di periferia o in Africa o in America Latina”.

Il viaggio si concluderà a dicembre.

Audrey Vitale

Audrey Vitale

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