“…un dirigente dello Stato che obbliga un dipendente a lavorare senza avere il pagamento di quanto dovuto, dovrebbe prendere parte del proprio stipendio e stornarlo a quei poliziotti che sono stati costretti dallo stesso ad espletare il servizio delle traduzioni dei detenuti, considerato l’indecente ritardo nel pagamento delle missioni espletate addirittura dal mese di giugno 2014…”. Con questa provocazioneil Coordinatore Regionale della UILPA Penitenziari Sicilia Gioacchino VENEZIANO commenta l’ultimo atto di una gestione improntata alla insistente violazione delle regole e quest’ultimo atto è la conferma di quello che ogni giorno segnaliamo agli organi superiori, è cioè che le norme sindacali al carcere di Trapani non esistono da almeno tre anni. Come organizzazione sindacale continua Antonino SIMONE della Segreteria Provinciale della UIL Penitenziari di Trapani ,- “…abbiamo rilevato una prassi consolidata tesa a ritardare al massimo consentito il riscontro delle lettere sindacali, generando così ritardi burocratici che si riversano solo sui diritti dei lavoratori…”. Inoltre per la UILPA Penitenziari in un carcere sempre pronto nell’attuare “eventi allegorici e di intrattenimento verso i detenuti”, risulta davvero strano che quando si tratta di affari che riguardano i Poliziotti Penitenziari, il sistema del dilazionare è il metodo preferito del direttore, ed infatti come esempio eclatante è la mancata risposta dopo sei mesi ad una richiesta di un Poliziotto per la concessione della licenza di trasferimento. Oppure come dichiara Michele BARRACO del Direttivo Provinciale della Uil di categoria lo inammissibile blocco dei pagamenti del servizio di missioni dei Poliziotti verso l’isola di Favignana, perché qualche funzionario pare male interpretare le norme dello Stato. ” – Per Gioacchino VENEZIANO leader della UILPA Penitenziari in Sicilia è la conferma di una mancanza di rispetto verso i lavoratori della Polizia Penitenziaria, infatti, stiamo già predisponendo una lettera di messa in mora tramite legale, informando i vertici nazionali del Dipartimento, fermo restando il sollecito dell’intervento del Capo della Polizia Penitenziaria Siciliana, per bloccare senza indugio queste“ inefficienze dell’amministrazione locale, non esitando a manifestare ancora una volta sotto il Palazzo del Governo a Trapani.