Torna a parlare pubblicamente il vice sindaco di Marsala. Antonio Vinci rompe il silenzio per la prima volta dopo le note vicende che hanno caratterizzato l’estate politica marsalese. Come si ricorderà l’esponente del Partito Democratico fu al centro del braccio di ferro che lo contrappose con una parte del suo partito che riteneva opportuno che si dimettesse a seguito della decadenza, per motivi giudiziari, del sindaco Giulia Adamo. Nel corso di una accesissima assemblea Vinci e l’altro assessore dei democratici presente in Giunta, Antonella Genna (naturalmente sostenuti da una parte del gruppo dirigente), sostennero la tesi che le dimissioni del vice sindaco erano inopportune in quanto si era alla scadenza di importanti atti da approvare nell’interesse della Città. Di diverso avviso la maggioranza del Pd, con il segretario Alberto Di Girolamo in testa, che invocava le dimissioni immediate. Il seguito è noto. Giulia Adamo cercò di sostituire, come ultimo atto, Vinci con il suo fedelissimo assessore Benny Musillami. Dopo la bocciatura di tale atto da parte del prefetto di Trapani, il sindaco si dimise e il Comune fu commissariato.
Cosa l’ha spinta a rompere il silenzio?
“Non posso rimanere muto di fronte alle tante cose che sento dire in giro circa il mio atteggiamento. Si è parlato addirittura di provvedimenti disciplinari del partito sul mio conto. Ho rinnovato, nelle mani del segretario Di Girolamo, la tessera lo scorso 29 luglio. Ho parlato a lungo con il gruppo dirigente provinciale. Tutti mi hanno confermato che non esiste alcuna iniziativa che mi riguarda”.
Vinci, ma perché volevate rimanere al vostro posto malgrado le vicende giudiziarie che coinvolgevano il sindaco Adamo?
“Oggi nel mio partito c’è una specie di “fuggi fuggi” nei confronti di quanto fu deciso nel 2012. Sono stato indicato assessore dagli stessi che oggi prendono le distanze da quella esperienza. Tutto il partito ha sostenuto l’Amministrazione Adamo. Quello era e resta il nostro programma per amministrare Marsala”.
Ma Di Girolamo allora non era segretario e dal momento della sua elezione ha sempre avuto un atteggiamento critico nei confronti della Adamo. In quei mesi non vi siete mai confrontati?
“Le riunioni degli organismi dirigenti nel Pd sono davvero rare. Si pensi che da quella a cui lei fa riferimento, non ci siamo mai riuniti. Il gruppo consiliare mi dice che ufficialmente il segretario non si incontra con loro. Apprendo dai giornali che Di Girolamo avanza proposte al Commissario Straordinario. Io sono disponibile ad incontrarlo per spiegargli che parecchie delle cose che sta cercando di portare avanti non sono all’anno zero, ma l’Amministrazione dove era rappresentato il nostro partito, le ha messe in cantiere se non già realizzate”.
A che cosa si riferisce?
“Io mi occupavo del settore Servizi Pubblici Locali, ho proposto la creazione di una stazione ferroviaria “volante” nella zona di via Grotta del Toro. Ho trasmesso il progetto alla commissione Ambiente del comune che l’ha bocciata. Il segretario avrebbe potuto, prima di riformulare la proposta, fare una telefonata al nostro capogruppo al Palazzo VII Aprile Nicola Fici, per conoscere la situazione. Marsala non acquista autobus dal 1984. Gli unici sono stati comprati dal comune di Bologna, quando ero assessore. Inoltre abbiamo ricevuto un finanziamento dalla Comunità Europea pari a 5 milioni di euro per rinnovare il parco macchine del comune. Sono soldi che sono riuscito ad intercettare tramite gli uffici del settore, provenienti dal progetto cosiddetto “Jessica”. Saranno acquistati altri 14 autobus”.
Di Girolamo denuncia al Commissario lo stato di abbandono in cui si trovano le strade del marsalese. L’impressione è quella che voi si siete interessati poco del settore. Che cosa risponde al suo segretario?
“Che non è molto informato. E’andata in appalto in questi giorni una gara per il rifacimento della segnaletica, soldi stanziati quando ero in Giunta. Inoltre sempre dalla Comunità Europea abbiamo ottenuto un finanziamento per il rifacimento del manto stradale nel marsalese. Poi, come il capogruppo e tutto il gruppo consiliare del Pd sa, abbiamo individuato dei fondi per il rifacimento della cartellonistica stradale. Spesso gli uffici, la cosiddetta burocrazia, sono in ritardo, che mi sembra aumentato da quanto non c’è più l’Amministrazione. Di sollecitare queste cose dovrebbe interessarsi il segretario del mio partito. In tal senso sono sempre disponibile ad incontrarlo per fare il punto della situazione e cercare di dare una mano nell’interesse della città”.
Si dice che abbiate lasciato le casse del Comune a secco.
“Niente di più falso. Abbiamo trovato il Comune sull’orlo del dissesto finanziario. Chi ci ha preceduto ha sforato il patto di stabilità. Noi siamo riusciti a rientrare senza cancellare i servizi per la gente. Caso quasi unico per comuni che avevano sforato per una cifra di quasi 14 milioni di euro”.
C’è ancora spazio in politica per Antonio Vinci?
“Questo lo decideranno i cittadini. Posso anticipare al suo giornale che se il mio partito, come peraltro previsto dalla statuto, effettuerà le elezioni primarie per individuare il candidato sindaco io sarò ai nastri di partenza. Sono disponibile a candidarmi anche alle primarie di coalizione. In ogni caso tenterò di ritornare al Palazzo VII Aprile”.