“Gli ho solo chiesto di saldare il suo debito. Mai domandato soldi per me”
Ha accettato di sottoporsi all’esame Vincenzo Laudicina, di 49 anni, sotto processo perché accusato di tentata estorsione e lesioni aggravate. L’uomo, difeso dall’avvocato Diego Tranchida, ha deposto davanti al collegio presieduto dal giudice Sergio Gulotta e ha riferito di conoscere la parte lesa del dibattimento (M. B., dalla cui denuncia, poi ritirata, sono scaturite le indagini poi sfociate nel processo) dal 1986, quando Laudicina andò a Bologna per lavoro. “Nel dicembre 2008 – ha detto – è venuto qui e mi ha detto che era in difficoltà economica. Siamo andati a fare la spesa due volte presso un market. E ha pagato con due assegni. Poi mi chiamò il titolare del market che mi ha detto che lo stavano per arrestare perché gli assegni risultavano rubati. Gli assegni erano intestati al figlio (della persona offesa) che aveva fatto denuncia di smarrimento. Allora l’ho chiamato dicendo di risolvere la questione. Poi, in estate ci siamo poi incontrati in un bar di Strasatti e abbiamo litigato e ci siamo picchiati. È intervenuto anche un altro uomo”. Laudicina è stato anche accusato di averlo minacciato e di aver tentato di investirlo con l’auto, ma ha negato tutto ribadendo al pm Scalabrini: “Non ho mai tentato di investire nessuno. Ho posteggiato e sono sceso. Lui era sul marciapiedi. Non sono tanto stupito da minacciare di sparare ad un uomo”, ha detto. La prossima udienza si terrà il 19 novembre per sentire dei testi indicati nella lista del difensore. “Confido nell’assoluzione del mio assistito”, ha detto senza mezzi termini l’avvocato Tranchida.