Categorie: Lettere

Una donna così, cosa può temere?

Il modo di camminare la dice lunga sulle donne. Se cammini con schiena sempre dritta, collo ben disteso, movimenti del capo coordinati con equilibrio perfetto, passi ne’ lunghi ne’ brevi, ma sempre ben distesi; riveli un certo imprinting. La mia mamma così mi ha sempre detto – dalle Orsoline gli esercizi per camminare bene si facevano ogni giorno, perchè camminare bene e’ molto importante! Non sto qui a perdermi nei particolari, ma come dice la mia mamma, che di galateo e di bon ton, al contrario di me, se ne intende, – per capire se una donna ha classe, devi osservare il suo modo di camminare. Se poi a questo si aggiunge una discreta altezza, una chioma bionda, abiti che ricordano quelli delle principesse di Monaco, un sorriso capace di paralizzare un ciclone, si insomma più di questo che si vuole da una donna? Aggiungo, una donna così, cosa può temere? E ve lo dico, si ve lo confesso, io credo di esser diventata una sua ammiratrice , per questo “l’acchinata” d’autunno della Zarina Giulia al “fu suo” Palazzo di Citta’ non me la dovevo perdere, maledetta tonsillite! Come sarebbe stato bello vederla! Lo sapevo che si sarebbe rialzata, lo sapevo! Lo avevo scritto mesi fa, finita, FORSE, per sempre. Ma ve le immaginate le facce a Palazzo? Le facce di tutti quelli che già  negavano di averla sostenuta e votata e fatta votare, ah che spettacolo. In un solo boccone se li è inghiottiti tutti. Brava! Una felina così mica si incontra tutti i giorni. Come non provare soddisfazione, Si certo un bella soddisfazione pensare che ieri i suoi elettori scomparsi, quelli che l’hanno rinnegata, ieri saranno stati tutti “agghiuttuti”. Ecco, così si fa, tutti in un sol colpo, con chiarezza e determinazione.
Come una derattizzazione ben pianificata. Brava! Come avrei voluto vederla, camminare verso il Palazzo, lei, altera con quel suo sorriso dipinto di rosso lacca, i suoi occhietti vispi che tutto vedono ma che non si lasciano vedere, avrà  avuto sicuramente un paio delle sue bellissime scarpe; eh si le scarpe, quel tocco finale, quell’allacciare alla caviglia che racchiude in se la sensualità  di una donna. Una donna che calza belle scarpe ha tanto gusto e sa quando e’ il momento di assestare la mossa strategica. “L’acchianata” la sua mossa imprevedibile e spiazzante, per questo giusta. Dai smettiamola di fare gli offesi che già  non ci pensiamo più a tutto quello che è successo, ma si, ad una donna che cammina così si perdona tutto. Non prediamoci in giro, che se non fosse per quel processo in corso per cinque anni d’interdizione dai pubblici uffici e altre quisquilie pinzillacchere e lei si potesse ri candidare come sindaca, prenderebbe una barca di voti, come sempre! “Biddrizza, amuri e dinari sugnu tri cosi chi un si po un ammucchiati”, (spero sia siciliano corretto, io sempre straniera sono) e lei è bella ed anche ricca e i marsalesi la amano, questa la verità . E questa verità  lei la sa, perchè una donna capisce s’è amata davvero. Poi, torniamo sempre li, una donna che quando cammina sul Cassero smuove tutte le balate, cavolo, ma perchè il popolo non la dovrebbe votare? E ancora vorrei sapere, una donna con quella classe che apre le porte di tutti i salotti bene del mondo, perchè la borghesia marsalese non la dovrebbe sostenere? Una donna capace di produrre documentazioni a iosa e delegazioni a gogo, per quale arcano motivo non si dovrebbe votare? Peccato, quel piccolo intoppo di giustizia, che presto si risolverà , un cavillo burocratico, le impedisce di candidarsi, ma la sua “acchianata al quartiere ” dal Signor Commissario, eh signori miei questo e’ un segnale forte, non importa quello che si sono detti, credo che ben poco abbiano avuto da dirsi, e’ il segnale che conta. La meta comunicazione, i segni, i gesti quelli arrivano alla gente, altro che primarie e post sui social network, e’ la determinazione che vince sempre. Il messaggio? Volete il messaggio? Immagino, a voce alta, un suo possibile monologo interiore. Qualche riga romanzata, questo posso provare ad abbozzare, eccola:
– Io sono Giulia e Marsala e’ la mia Città e i marsalesi mi amano. Non posso lasciare l’antica Lilibeo in pasto ai “Peppe Merda” e ai “Calogero Sedara” di turno. Io sono Giulia so prendermi le mie responsabilità, non mi posso candidare? Sciocchezze! Io sono Giulia e Io non mi posso fare ostacolare dalle sciocchezze. Il candidato giusto lo troverò, qualcuno ce l’ho già pronto nella tasca della mia giacca di shantung di seta, sarà il mio candidato a vincere e nella mia città, sarò ancora io a scegliere le strategie politiche, poi il processo finirà  in fuffa, e quel giorno ah se riderà!
Barbara Lottero

Claudia Marchetti

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