Noi abbiamo grande rispetto per chi, meditando e riflettendo, cambia idea.. E’ quello che deve essere accaduto al senatore Tonino D’Alì. Il parlamentare trapanese, come era stato ampiamente scritto e prima ancora pronosticato, ha lasciato il Nuovo Centro Destra per tornare alla casa madre: Forza Italia. Verrebbe da scrivere punto e basta. Bentornato e si arrangi. Ma non è così. D’Alì lascia Angelino Alfano, leader dei diversamente berlusconiani come si definirono un anno fa e lascia anche l’ex presidente del Senato Renato Schifani. Npn è roba da poco. Si porta appresso, ancora non ci sono dati ufficiali ma sembra che sia così, soltanto alcuni dirigenti locali, e noi dovremmo credere che la storia sia finita qui?. Da notizie non tanto riservate, sembra che “l’operazione” sia stata fatta ad Arcore, direttamente con Silvio Berlusconi. E voi volete che l’ex cavaliere si sia scomodato soltanto per far tornare un senatore all’ovile?. Può darsi, ma noi non vorremmo crederci. Chissà cosa c’è sotto. Certo a D’Alì conviene. Tutti i sondaggi qualunque sia o sarà la legge elettorale con cui si tornerà al voto, “sostengono” che il Nuovo Centro Destra rimarrà fuori dal Parlamento. Ma è solo questo? Prendersi un possibile candidato eletto per farsi alcuni nemici sul territorio? Sarà occupato pure nella riabilitazione giudiziaria, ma Berlusconi non fa nulla per nulla. E’ cominciato l’accerchiamento-vendetta dell’ex cavaliere contro Alfano? Può darsi. Se è così era tutto programmato e aspettiamoci altre decisioni alla D’Alì. Anche questa opzione però non ci convince. Siamo e restiamo in mezzo al mare, in attesa di una scialuppa. Intanto per il momento D’Alì “è entrato a fare parte” non si sa bene di che cosa: non sta più nella maggioranza e all’opposizione non c’è ancora, un occhio guarda a Renzi e l’altro verso l’ignoto. E’ una sorta di strabismo politico. Un nostro amico che si intende di queste cose, vedendoci nella confusione più assoluta, ci ha proposto una iniziativa che non ha valore scientifico, ma ci convince. Si provi a chiedere ad un passante, come se fosse un’ inchiesta: “Scusi, signore, lei voterà per il Nuovo Centro Destra?”. Se l’interpellato vi risponderà allibito “Io?” e sembrerà che all’improvviso si chieda: “Dio mio, che faccia ho?”, si potrebbe avere la risposta al quesito, ecco perché D’Alì se ne andato