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Fermi i lavori all’incrocio di Paolini, occorrerà una conferenza di servizi

I consiglieri comunali Enzo Sturiano, Pino Milazzo e Michele De Maria: “Intendiamo demolire il rudere e costruire un salone polivalente senza aggravio economico”

Da giorni sono di nuovo fermi i lavori per l’ampliamento dell’incrocio di Paolini e i residenti davvero non ne possono più. Già alcune settimane fa avevano commentato: “sembra uno scenario di guerra ed è anche pericoloso”. Una sorta di “storia infinita” che da anni lascia in sospeso i residenti delle contrade Paolini e Matarocco. I lavori sono iniziati in estate, ma si sono subito fermati per via di un traliccio della Telecom che sembrava impossibile rimuovere, ma poi l’ostacolo è stato eliminato e il cantiere ha ripreso a lavorare. Verso la fine di settembre, come preannunciato dal presidente del Consiglio comunale Enzo Sturiano, la ditta ha spianato parte dell’incrocio e rimosso le macerie ponendovi l’asfalto a freddo che però in alcuni punti è già saltato. Finito questo gli operai sono di nuovo spariti. La ragione del dissenso è la parte dello stabile che non è stata demolita dalle ruspe in quanto, secondo il progetto originario, dovrebbe restare in piedi. Ma è pericolante e a molti non sembra affatto sicuro, nonostante la recinzione metallica. Secondo quanto riferito, su proposta dei consiglieri comunali Enzo Sturiano, Pino Milazzo e Michele De Maria anche l’immobile restante sarà demolito, senza alcun aggravio economico. In quanto costerebbe di più sistemare l’esistente, piuttosto che costruire un edificio – ad un solo piano – daccapo. Tuttavia per fare ciò occorre convocare una conferenza di servizi, alla presenza dei tecnici che delibererà in merito. Quindi i tempi si allungano. Potrebbero passare altri tre mesi. Per ragioni di emergenza e sicurezza la stessa potrebbe essere comunque velocizzata, almeno per la demolizione. Per la sistemazione dell’incrocio sono stati impegnati complessivamente 350 mila euro, di cui 200 mila su fondi del bilancio comunale e 150 mila grazie a un prestito assunto con la Cassa Depositi e Prestiti. A redigere il progetto è stato l’architetto Massimiliano Fardella che ha previsto l’allargamento fino a dieci metri della sede stradale in prossimità dell’incrocio. “Eitengo essenziale – commenta Pino Milazzo – che a Paolini sia presente un centro sociale, come in altre tra le principali contrade e che gli uffici comunali dello stato civile ritorni qui. Per questo edificheremo un salone e due stanze più i servizi”.

Chiara Putaggio

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