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Carte clonate, rinviato a giudizio il titolare di un oleificio

Il processo prende il via il 13 novembre, ma difensore ribatte: “Il mio assistito ha agito in buonafede se avesse, anche vagamente, immaginato la reale provenienza del denaro non avrebbe mandato avanti la transazione”

Il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Marsala ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica di Marsala e ha rinviato a giudizio il titolare di un oleificio che, secondo l’Accusa, avrebbe incassato somme tramite carte di credito clonate. Il processo prenderà il via il 13 novembre davanti al Tribunale collegiale. Secondo la Procura,  circa 39mila euro sarebbero finite nel conto corrente di Paolo Sciacca, di 58 anni, titolare di una ditta che si trova a Strasatti (al confine tra Marsala e Petrosino)  attraverso carte di credito che sono risultate clonate. Le carte vere (per lo più Visa e Mastercard) apparterrebbero a conti correnti intestati a cittadini americani. In particolare degli Stati Uniti: California, Ohio, Sud Dakota e Illinois. È scattata la denuncia poco più di un anno fa le somme sono state poste sotto sequestro. L’imprenditore avrebbe anche emesso una fattura nei confronti di una ditta catanese che poi sarebbe risultata inesistente. A difendere Sciacca sono gli avvocati Gabriele e Stefano Pellegrino: “Il nostro assistito ha fatto tutto alla luce del sole. Ha soltanto venduto olio a degli sconosciuti. La sua buonafede è evidenziata anche dal fatto che se avesse, anche vagamente, immaginato la reale provenienza del denaro non avrebbe mandato avanti la transazione e ha anche rilasciato regolare fattura”.

Chiara Putaggio

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Tags: carte clonateTribunale di Marsala