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Omicidio Maccarrone, rinviato a giudizio Gianni Melluso, ex accusatore di Enzo Tortora

Il GUP del Tribunale di Marsala ha rinviato a giudizio Gianni Melluso, detto “il bello” con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Sabine
Maccarrone, 39 anni, di origine svizzera.

Melluso, di 59 anni, è noto alle cronache come uno dei principali accusatori di Enzo Tortora. Il suo nome, come mandante, fu fatto da Giuseppe D’Assaro, ritenuto l’esecutore materiale del delitto, poi condannato. Il corpo della donna, fu trovato il 16 aprile 2007 dentro un pozzo artesiano accanto ad un’abitazione di campagna, in contrada San Nicola, a Mazara del Vallo. Proprietà che apparteneva alla madre di D’Assaro. Il pozzo fu coperto con tegole e massi e, secondo la Procura di Marsala responsabile dell’occultamento del cadavere sarebbe Reguai Yamina Ben Hedi, di 49 anni, tunisina, che avrebbe aiutato D’Assaro a nascondere il corpo di Sabine Maccarrone dentro il pozzo. La donna è assistita dall’avvocato Letizia Pipitone. Anche per lei è stato chiesto il rinvio a giudizio, ma il GUP la ha prosciolta per decorrenza dei termini.

Il processo a carico di Melluso prenderà il via il 26 novembre davanti alla seconda sezione della Corte d’Assise di Trapani. Melluso è difeso dagli avvocati Stefano Pellegrino e Gianpaolo Agate che hanno sottolineato l’inattendibilità di D’Assaro: “ha più volte ritrattato e si è contraddetto e ha anche detto in udienza, non creduto dal giudice, che a commettere l’omicidio era stato un altro soggetto”.

Chiara Putaggio

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