Si è concluso con un’assoluzione “perché il fatto non sussiste” il processo a carico di Vincenzo Maltese, accusato di coltivazione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. I fatti contestati sono del 2011 quando i carabinieri rinvennero nel terreno di proprietà dell’imputato cinque piante di marijuana. Seguì il sequestro del fondo e delle piante. Assistito in aula dagli avvocati Luisa Calamia e Graziella Rallo, l’uomo è stato assolto dal giudice monocratico Roberto Riggio perché “il fatto non sussiste”. Sulla vicenda erano state effettuate diverse perizie allo scopo di individuare la capacità drogante delle piante e gli esiti erano stati contrastanti.