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Ampliato il raggio delle ricerche di Piero e Daniele Di Marco

La Procura di Marsala ha aperto un’inchiesta per far luce sul naufragio avvenuto a largo di Biscione

Gli uomini della Guardia costiera di Marsala, Mazara e Palermo non hanno mai interrotto le ricerche, nemmeno durante la notte. “Non perdiamo la speranza”, hanno detto alcuni cittadini che da due giorni stazionano lungo le coste tra Mazara e Petrosino sperando in una buona notizia. Anche se è sempre più difficile credere che Piero e Daniele Di Marco, rispettivamente di 22 e 20 anni possano tornare salvi a casa. I due ragazzi sono dispersi dalla notte tra lunedì e martedì quando si è ribaltata la loro barchetta – ci circa 8 metri – sulla quale si trovavano, per una battuta di pesca, insieme al padre Vito, di 61 anni – rinvenuto cadavere a largo di Capo Feto – e Giancarlo Esposto che ha rischiato l’ipotermia Baldo Giacalone, di 24 anni, ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Marsala. Dal ritrovamento dei due superstiti, nel mattino seguente a quella che doveva essere una battuta di pesce azzurro, finita in tragedia, ossia otto ore dopo il ribaltamento sono state attivate le ricerche coordinate dalla Capitaneria di Palermo, attraverso messi marini e velivoli della Guardia costiera. Sono state studiate anche le correnti che a largo di Biscione sono molto forti e definite al punto da essere chiamate “fiumi”. Intanto Giancarlo Esposto è stato già sentito dalla Capitaneria e a breve, non appena starà meglio, anche Baldo Giacalone sarà ascoltato dai militari. Sulla questione la Procura ha aperto un’inchiesta.

Chiara Putaggio

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Tags: capitanerianaufragio