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Le prime parole di uno dei superstiti del naufragio: “Dobbiamo trovare i miei compagni”

Stava ancora tremando e quasi non riusciva a parlare, ma il suo pensiero, ancora prima di essere visitato dai medici dell’ospedale Paolo Borsellino, era volto ai suoi compagni dispersi in mare. Si tratta di Giancarlo Esposto, uno dei cinque uomini che la scorsa notte si trovava a bordo del “Tre fratelli”, un’imbarcazione di circa otto metri che stava per effettuare una battuta di pesca quando, forse per via di un incidente legato all’ancora, si è ribaltata gettando tutti in mare, a circa due miglia da Biscione, a largo dalla costa di Petrosino. Equipaggio tutto mazarese, la barca appartiene alla famiglia Di Marco e a bordo c’erano Vito -, il padre, di 61 anni che è stato ritrovato cadavere, nel primo pomeriggio seguente alla tragedia, che è avvenuta nella notte, a largo di Capofeto, tra Mazara e Petrosino – e due figli: Piero, di 22 anni e Daniele, di 20. I due fratelli risultano tuttora dispersi. Sono invece stati tratti in salvo – recuperati da un natante – Giancarlo Esposto che ha nuotato per più di otto ore, ma le cui condizioni non sono preoccupanti e Baldassare Giacalone, di 24 anni che si trova ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Paolo Borsellino di Marsala, in coma farmacologico, per via dell’ipotermia causata dalle lunghe ore in acqua. Intanto la capitaneria di Marsala e Mazara con il coordinamento della Guardia costiera di Palermo prosegue le ricerche senza sosta. Giancarlo Esposto ieri, dopo le prime cure da parte dei sanitari marsalesi ha detto: “Lasciatemi andare, voglio trovare i miei compagni. Dobbiamo trovarli”.

Vincenzo Figlioli

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Tags: naufragio