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Cedolare secca, la proposta del Consigliere comunale Arturo Galfano

Nel corso delle recenti sedute di Consiglio comunale, il Consigliere Arturo Galfano ha riproposto la questione sulla cedolare secca. Ricordiamo che la cedolare secca, è un’imposta ad aliquote fisse, che sostituisce l’Irpef, l’imposta di registro, quella di bollo e anche quella di registro sulle risoluzioni e proroghe del contratto di locazione. Quindi  possono richiedere tale regime persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento su unità immobiliari abitative locate. “Avevo chiesto già dallo scorso mese di maggio all’Amministrazione – afferma Galfano – il rinnovo dell’accordo territoriale stipulato nel 2006 tra le organizzazioni sindacali dei proprietari e degli inquilini, al fine di poter applicare la cedolare secca con riduzione dei costi relativi alle imposte e tasse da applicare ai contratti di affitto da stipulare. La richiesta è stata accolta favorevolmente dall’ex sindaco Giulia Adamo, che ha investito della questione il dirigente del Settore Attività Produttive, ma poi si è bloccata per le vicende locali ben note. La questione è stata riproposta al Commissario Bologna e difatti l’iter si è di nuovo sbloccato con possibile sottoscrizione del nuovo accordo in tempi brevi”. In sostanza, alle persone fisiche che opteranno per la cedolare secca, oltre a non pagare le spese di registrazione e di bollo, sarà applicata un’aliquota fissa del 21% (al posto dell’aliquota Irpef che invece varia a secondo del reddito). Nel caso in oggetto, terminato l’iter procedurale da parte del Comune, come previsto dal d.l. n. 47/2014, trattandosi di contratti di locazione a canone concordato o concertato sulla base di appositi accordi tra le organizzazioni dei proprietari e degli inquilini, l’aliquota, per il triennio 2014-2017, scenderebbe al 10%. L’applicazione della cedolare secca al 10% per la sua convenienza sarebbe un freno agli affitti in nero e un dissuasivo all’evasione.

Claudia Marchetti

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