Venti persone sono state identificate per non avere effettuato la pulizia dei terreni, come imposto dall’ordinanza notificata per rilevare il pericolo di incendio. Per loro è scattata la comunicazioni di notizia di reato. L’ordinanza sindacale “del decoro urbano” risale a circa un anno fa. Sono circa 130 i destinatari dell’ordinanza che segue alle verifiche dei tecnici del settore comunale Territorio e Ambiente. Dopo aver monitorato il territorio marsalese, i dipendenti comunali hanno scoperto più di cento terreni a rischio perché non discerbati e perché non sono state realizzate le fasce parafuoco, necessarie affinché gli incendi di sterpaglie non abbiano conseguenze sulla pubblica incolumità. La procedura prevede che una volta notificata l’ordinanza, il proprietario ha quindici giorni di tempo per provvedere alla bonifica del proprio terreno. Se dopo la decorrenza dei termini i lavori di messa in sicurezza non sono iniziati, segue la CNR, ossia la denuncia presso l’autorità giudiziaria. A curare i fascicoli d’indagine è la squadra di polizia giudiziaria e ambientale della polizia municipale, coordinata dall’ispettore Andrea Pantaleo. Tra i trasgressori ci sono anche quattro cittadini che non avevano curato la rimozione delle erbacce dai loro terreni limitrofi all’ospedale, dove, lo scorso luglio, è divampato un incendio che ha messo a rischio la struttura. “Si tratta – ha detto Pantaleo – dell’articolo 650 del codice penale che riguarda l’inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità. In questo senso le verifiche di eventuali inottemperanza alle ordinanze sono in corso”. I terreni incriminati si trovano nelle contrade: Cuore di Gesù, San Giuseppe Tafalia, Birgi, Fontanelle, Spagnola, Giunchi e Addolorata. Alta l’attenzione da parte del comandante della polizia municipale Vincenzo Menfi anche sulle aree in cui è stata riscontrata la presenza di eternit. “Nelle ultime settimane – prosegue Pantaleo – ha rimosso il cemento amianto da dieci aree pubbliche. La bonifica è stata curata dalla ditta MD di Trapani. Diversa è la faccenda se si tratta di fondi privati. In quel caso la responsabilità è dei proprietari dei terreni”. Proprio nei giorni scorsi è stata segnalata la presenza di tre grosse taniche abbandonate nella Vecchia Via Regia, tra la strada statale 118 e la contrada Digerbato. Intanto, il comune ha già bonificato dieci aree pubbliche contaminate da eternit, per quelle private la rimozione del cemento amianto è compito dei possessori. Per quanto riguarda l’abbandono di rifiuti o alla errata esposizione, nelle ultime settimane sono state elevate circa 140 multe e in particolare in settanta sono stati multati grazie all’istallazione delle telecamere nei luoghi in cui è stata accertata l’errata e illecita abitudine di depositare la spazzatura. In questo caso la sanzione è di 800 euro (600 euro inflitta dalla Prefettura e 200 sanzione della polizia municipale). Infine, grazie alla figura degli ispettori ambientali sono stati beccati, da giugno ad oggi, poco più di settanta cittadini. Per loro la sanzione è di duecento euro.