Dopo le polemiche sul dibattito relativo alle dimissioni del sindaco Giulia Adamo, è tornato a riunirsi martedì pomeriggio, dopo il venir meno del numero legale nella seduta di lunedì, il Massimo Consesso Civico lilybetano che nella seduta precedente era stato impegnato nella surroga del consigliere Filippo Maggio con Salvatore Accardi e con l’elezione del nuovo vice presidente, Alfonso Marrone. Martedì invece, ripristinata la normalità, si è cominciato a scorrere l’ordine del giorno. Presente in aula il vicesindaco Antonio Vinci. Il Consiglio ha approvato, nei tempi previsti (e cioè entro la data ultima del 10 agosto), il documento stilato dal gruppo di lavoro del Settore “Grandi Opere”, in collaborazione con una ditta di Bologna che s’è aggiudicata l’appalto dopo l’adesione da parte dell’amministrazione comunale al patto dei sindaci per la riduzione dell’emissione nell’aria di anidride carbonica entro il 2020. In apertura dei lavori aveva relazionato il dirigente vicario del Settore “Grandi Opere” Vincenzo Figuccia che aveva già preso la parola nella seduta precedente quando al momento del voto era venuto meno il numero legale. Per sommi capi il funzionario ha ricapitolato il progetto cosiddetto “Piano P.A.E.S.” che prevede, entro l’anno 2020 la realizzazione di 34 azioni suddivise in una decina di aree di interevento e la cui approvazione era requisito condizionate per l’accesso alle risorse del nuovo ciclo di programmazione dei fondi comunitari 2014-2020. Subito il capogruppo del Partito Democratico, Nicola Fici, ha proposto il prelievo di alcuni punti relativi ai debiti fuori bilancio. Il Consiglio ha stabilito di prelevare i punti dal 13 al 21 che sono stati approvati a maggioranza. Infine, per la serie non tutto poteva andare per il verso normale, il clima in aula s’è infiammato con l’intervento di diversi consiglieri (ed è stata lamentata l’assenza del dirigente proponente), quando è stata messa in trattazione la prima di tre delibere relative al riconoscimento di debiti fuori bilancio per circa 8 mila euro a seguito di apposita sentenza del Tribunale – Sezione Lavoro, a definizione del giudizio promosso contro il Comune da alcuni dipendenti del settore N.U. “per la mancata dotazione negli anni dal 2004 al 2009 degli indumenti protettivi e dei depositi di protezione individuali”. Il presidente Sturiano ha proposto di sospendere la trattazione dei tre atti deliberativi per esaminarli e votarli in una prossima seduta alla presenza dell’attuale dirigente del settore ing. Patti (nel periodo indicato, invece, si sono alternati alla N.U. altri due dirigenti, ora in quiescenza); ma la proposta di accantonare gli atti (presenti in aula 15 consiglieri) non ha ottenuto il quorum necessario di 8 voti favorevoli avendo riportato, nel dettaglio, 7 voti favorevoli, 4 contrari e 3 astensioni. A questo punto, il Consiglio ha dovuto procedere alla votazione del punto 17, ma l’uscita dall’aula di diversi consiglieri ha fatto venir meno il numero legale con conseguente scioglimento della seduta. Al termine Sturiano ha annunciato una imminente convocazione della conferenza dei capigruppo per decidere le date e l’ordine del giorno per le prossime sedute del Consiglio comunale