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Enzo Sturiano non esclude una propria candidatura a sindaco e avverte: “Ci aspettano anni difficili, bisogna essere oculati e conoscere bene la macchina amministrativa”

Torna a riunirsi questo pomeriggio il Consiglio comunale di Marsala. La seduta, convocata dal presidente Enzo Sturiano, sarà la prima del massimo consesso cittadino dopo le dimissioni di Giulia Adamo e sarà interamente dedicata a una valutazione dell’attuale azione politica.  “C’è la necessità di cercare, con senso di responsabilità  una convergenza più ampia possibile in un momento difficile – spiega il presidente  Enzo Sturiano -. C’è un bilancio da approvare e non ci si può dividere. Bisogna sedersi attorno a un tavolo e individuare i punti più importanti assieme”.

Ci sono novità da Palermo in merito alla nomina del commissario?

Ci sono tante voci. Noi speriamo che possa arrivare prima possibile.

Il bilancio in che fase è?

Non è stata trasmessa al Consiglio alcuna bozza. E non è neanche stato adottato dalla giunta.

Quindi bisognerà aspettare il commissario?

Sì, anche se il Consiglio comincerà a lavorare su alcuni punti. Ci sono considerazioni che andranno fatte alla luce del sole, alla presenza dei dirigenti e del direttore di ragioneria, per capire come rispettare i vincoli di bilancio, visto che ci è stato detto che bisogna recuperare sei milioni di euro. Per me occorre cercare di applicare quanto più possibile la spending review, capire se bisogna lavorare di più sull’evasione fiscale, se è il caso di tagliare alcuni servizi. E, se non fossero del tutto praticabili queste opzioni, ci toccherebbe valutare anche l’aumento delle tasse.

Che giudizio dà di questi due anni di amministrazione Adamo?

In linea di massima, il bilancio non è negativo. Mi spiace solo che l’attività di questa amministrazione sia stata interrotta nel momento in cui poteva cominciare a dare i primi frutti. Ci siamo insediati nel 2012, e nei primi mesi abbiamo lavorato sul consolidato dell’amministrazione precedente, senza poter incidere molto. Nel 2013, a differenza dell’anno precedente, siamo riusciti a rispettare il patto di stabilità. Se non ci fossimo riusciti, com’è successo ad altri comuni, avremmo avuto una serie di sanzioni che avrebbero avuto effetto anche sulle assunzioni. L’anno prima, ad esempio, non si sono potuti assumere gli autisti temporanei dello SMA, i cosiddetti semestralisti. E questo ha creato dei disservizi nei trasporti pubblici. Se non si rispetta il patto di stabilità, inoltre, diventa impossibile pianificare l’assunzione di nuovi dirigenti e funzionari, di cui avremmo assoluto bisogno. Negli ultimi anni molti sono andati in pensione e non sono stati sostituiti e se anche si stabilizzassero i precari, diventati ormai indispensabili per il funzionamento dell’ente, nella pianta organica resterebbero altri cento posti disponibili.

Cosa dovrà fare il prossimo sindaco di Marsala?

Avrà tante gatte da pelare, anche perché dovrà confrontarsi con nuovi vincoli comunitari. Dal 2015, ad esempio, si dovrà rispettare il pareggio di bilancio e si potranno spendere solo i soldi che ci sono già. Bisognerà essere oculati, bisognerà conoscere bene la macchina amministrativa e bisognerà essere coadiuvati da una squadra di funzionari e dirigenti che possano aiutare l’amministrazione a individuare la retta via. Sarà un quinquennio difficile, di grandi sacrifici, in cui il nuovo sindaco dovrà lavorare molto anche per reperire fondi extracomunali per affrontare le questioni che emergeranno e i problemi più urgenti.

Sono in molti a pensare che stavolta anche Enzo Sturiano potrebbe candidarsi a sindaco. 

Per il momento sono solo chiacchiere. Magari qualcuno la vedrebbe come una candidatura naturale. Quello che posso dire è che da quindici anni sono al servizio della città e voglio continuare a farlo. Posso essere al servizio di qualsiasi tipo di ragionamento, che coinvolga soggetti seri, che non abbiano a cuore interessi personali, ma quelli della città. Se non fosse possibile, ognuno farà le sue considerazioni e io, assieme al movimento di cui faccio parte, Articolo 4, farò le mie.

Vincenzo Figlioli

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