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Processo “Eden”: acquisite agli atti 222 lettere sequestrate a Patrizia Messina Denaro

Le missive sono state inviate dal marito alla sorella del boss: si parla anche dell’eredità della Bonagiuso

Nella precedente udienza del processo scaturito dall’operazione antimafia “Eden”  il pm aveva chiesto di acquisire le 222 missive sequestrate a Patrizia Messina Denaro in occasione della perquisizione domiciliare effettuata il 13 dicembre 2013. Alla istanza dell’accusa la difesa si è opposta, dicendo che si trattava di una richiesta intempestiva, essendo stata varcata la soglia questioni preliminari. Tuttavia il collegio presieduto dal giudice Gioacchino Natoli ha valutato la richiesta ammissibile disponendo che le lettere venissero acquisite. Si tratta del processo scaturito dall’operazione antimafia “Eden” che vede alla sbarra, davanti al Tribunale di Marsala presieduto dal giudice Gioacchino Natoli cinque persone: Anna Patrizia Messina Denaro, sorella di Matteo, ritenuto il capo di Cosa Nostra, Francesco Guttadauro, nipote del superlatitante e Antonino Lo Sciuto, ai quali è contestato il reato di associazione mafiosa, Vincenzo Torino, accusato di intestazione fittizia di beni e Girolama La Cascia, ritenuta parte lesa, ma accusata di false dichiarazioni al pm.  Nell’ultima udienza è stata chiamata a deporre la dottoressa Maria Mangiore, medico curante di Maria Caterina Bonagiuso (anziana possidente sull’eredità della quale pare che Anna Patrizia Messina Denaro accampasse diritti) che già nella precedente udienza aveva risposto alle domande dei pm Paolo Guido e Carlo Marzella. Ora è stata la volta del contro esame condotto prima dall’avvocato Guttadauro, poi da Celestino Cardinale e, infine da Giovanni Messina (difensore di La Cascia). Le domande hanno puntato ad accertare le condizioni mentali dell’anziana che è deceduta nel febbraio del 2011 per un tumore al cervello multi focale. “La signora peggiorò dopo le festività di Natale”, ha detto il medico, poi nell’ultimo mese entrò in una fase “stuporosa”, ossia non completamente cosciente.  Il secondo a completare l’esame già iniziato il 17 luglio è stato il colonnello Lo Pane, ossia uno degli investigatori della Dia che ha effettuato le indagini. Il  Colonnello Lo Pane ha effettuato la perquisizione a casa di Anna Patrizia Messina Denaro il 13 dicembre 2013, in occasione dell’esecuzione della misura cautelare. il colonnello ha effettuato degli accertamenti su alcune lettere scritte pare dal marito di Patrizia, Vincenzo Panicola il marito, già all’epoca recluso. Nelle missive si parla di Grigoli, con il quale pare i rapporti non fossero sereni, e dell’eredità di Maria Caterina Bonagiuso, madrina di battesimo di Patrizia Messina Denaro. Ad assistere all’udienza c’era una delegazione dei partecipanti al campo “Estate liberi”, nell’ambito del progetto di formazione dell’associazione Libera, parte civile del dibattimento e difesa dall’avvocato Domenico Grassa. La prossima udienza si terrà il 18 settembre alle 12, per sentire un altro investigatore.

Chiara Putaggio

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Tags: antimafiaLiberaTribunale