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Aeroporto di Birgi, a rischio l’intesa con Ryanair. La denuncia del Movimento Turismo e Territorio: “I Comuni non rispettano gli accordi”

“I Comuni non stanno rispettando gli accordi con la Ryanair”. A denunciarlo è il Movimento “Turismo e Territorio”, che da tempo segue con attenzione le sorti dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi. Attraverso una nota inviata agli organi di stampa, il Movimento fa riferimento all’intesa triennale siglata a Roma lo scorso 23 gennaio dalla  Ryanair con l’Airgest, la Camera di Commercio di Trapani e ventiquattro Comuni del territorio provinciale, alla presenza del prefetto Falco.

Com’è noto, in quella sede, la compagnia aerea irlandese si impegnava a restare altri tre anni a Birgi a fronte di una disponibilità da parte dei Comuni a finanziare una serie di azioni di co – marketing per la promozione del territorio, per un importo pari a tre milioni di euro.

“Purtroppo, dopo i primi entusiasmi – si legge nella nota – sono arrivati i problemi: i primi versamenti,  che da quanto ci è dato sapere dovevano essere effettuati  entro il  30 aprile 2014, non sono ancora stati effettuati. Come dichiarato nei giorni scorsi dal presidente di Confindustria Trapani, solo 3 (forse 4) dei 24 Comuni coinvolti avrebbero versato la quota dovuta entro la scadenza. Mancano all’appello le quote dei Comuni più rappresentativi, che traggono i benefici maggiori dalla completa operatività dell’aeroporto, come Marsala, Trapani e San Vito lo Capo”.

Una vicenda che in qualche modo si lega ai ritardi con cui la amministrazioni comunali stanno procedendo all’approvazione dei bilanci di previsione. Senza il via libera dei Consigli comunali all’atto deliberativo, non si potrebbe procedere al versamento delle somme stabilite. Una situazione che preoccupa non poco gli operatori turistici, che a loro volta evidenziano un calo compreso tra il 30% e il 40% dei flussi in arrivo sul territorio trapanese.

Qualora i Comuni dovessero continuare a non rispettare gli accordi con Ryanair, il Movimento preannuncia che gli operatori turistici sarebbero decisi a boicottare l’applicazione della tassa di soggiorno a loro carico e a indire una manifestazione di protesta presso i locali della Camera di Commercio di Trapani, a cui si chiede, in qualità di garante dell’accordo sottoscritto, di dichiarare “quali interventi e iniziative volesse intraprendere nella malaugurata ipotesi in cui alcuni dei soggetti coinvolti non dovessero ottemperare, entro i termini stabiliti, agli accordi presi”.

“Invitiamo quindi – conclude la nota – tutti i soggetti coinvolti ad adoperarsi per sbloccare al più presto i contributi previsti nonché a dare pubblicamente notizie circa l’iter in corso.

Vincenzo Figlioli

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