Nel 1996 Simone Amato, all’epoca 17enne, rimase coinvolto in un incidente stradale in seguito al quale si fratturò una gamba. Fu trasportato nel reparto di Ortopedia dell’Ospedale ”San Biagio”, allora unico nosocomio di Marsala. Dagli accertamenti emerse che di tibia e perone erano fratturati, ma poi qualcosa andò storto. I medici furono accusati di aver fatto andare in cancrena, per ”imprudenza, negligenza e imperizia, nonché violazione delle regole dell’ arte medica”, la gamba che successivamente gli fu amputata all’altezza del ginocchio nell’ospedale Rizzoli di Bologna. Il giovane allora aveva 17 anni. Seguì il processo penale a carico dei medici dell’ospedale marsalese: Cristoforo Grammatico, all’epoca primario di Ortopedia, Giuseppe Salvatore Marino, e Nicola Voluti. Per loro l’accusa fu di “lesioni colpose gravi”. Ora si è concluso anche il procedimento celebrato in sede civile e il giudice Manuela Palvarini ha decretato che Cristoforo Grammatico, Nicola Voluti e Giuseppe Marino dovranno risarcire Simone Amato di circa 517mila euro e ai genitori cinquanta mila euro ciascuno.