Parole dure quelle del sindaco Vito Damiano che invia una lettera aperta a Crocetta, lamentando l’insensibilità e l’indifferenza del Governatore verso i grossi problemi che diversi enti stanno vivendo dopo l’abolizione delle province.
“Sig. Presidente,mi rivolgo ancora una volta a Lei, in quanto responsabile della politica di governo della nostra Regione, per manifestarLe lo stato di estremo disagio e, sempre più, di grave sofferenza che sta vivendo la Città di Trapani verso la quale rilevo una gravissima mancanza di attenzione o di sola considerazione.Mi risulta che Lei sia venuto a Trapani in due distinte, ma accomunate dal medesimo interesse politico-elettorale, occasioni, senza premurarsi di richiedere un incontro con il “padrone di casa”, anche solo per il garbato gesto di rendere un doveroso saluto e manifestare, così, la giusta attenzione alla Collettività trapanese.Ma non è questo che Le voglio addebitare.Forse sconosce che la Provincia regionale di Trapani, unica fra le Province siciliane, quando ancora agonizzava a causa del provvedimento legislativo che poi l’avrebbe condotta alla morte, ebbe ad esercitare il diritto di recesso dalla partecipazione ad Enti, Consorzi, Istituti ed altre realtà societarie.Forse Lei sconosce che a seguito di tale deliberazione i predetti soggetti giuridici, ove sono impiegate, proficuamente, centinaia di persone, si trovano, oggi, nell’impossibilità di svolgere le loro funzioni statutarie e vivono, oggi, una condizione di indeterminatezza che ne sta compromettendo, forse irreparabilmente, la loro attività e il loro stesso futuro.Forse Lei sconosce che a Trapani esiste, ancora per alcuni mesi, l’Ente Luglio musicale, teatro di tradizione riconosciuto dal Ministero per i Beni culturali, del quale era socio, unitamente al Comune di Trapani, la locale Provincia regionale.Forse Lei sconosce che a Trapani esiste, ancora per alcuni giorni, la Biblioteca Fardelliana, Ente morale che rappresenta l’unica realtà culturale del settore, di cui risultava essere socio, unitamente al Comune di Trapani, la locale Provincia regionale, obbligata per statuto e per norma di legge a condonarla economicamente. Forse Lei sconosce che a Trapani esiste, o meglio, sopravvive per sforzo di quanti vi prestano la loro encomiabile opera didattica e formativa, il Consorzio universitario, punto di riferimento per tanti giovani che in esso hanno trovato un riferimento adeguato per affrancarsi dalla subcultura imperante nella nostra Regione e trovare in esso possibilità di affermazione occupazionale e d’impiego nella società.Ma forse Lei conosce tutto ciò e questo sarebbe di una gravità inaudita e non accettabile in assoluto!Allora, Le rivolgo l’invito, Presidente: venga a Trapani a spiegare alla Cittadinanza i motivi del Suo totale disinteresse verso questa Comunità; venga a spiegare i motivi per cui le suddette Istituzioni locali devono scomparire e lasciare un incolmabile vuoto culturale in questa parte della Regione dimenticata; venga a spiegare a quanti operano e sono impiegati in tali Istituzioni e alle loro famiglie, i motivi per cui essi dovranno entrare a far parte del mondo, sempre più affollato, dei disoccupati; venga a spiegare il perché dell’insensibilità e dell’indifferenza agli appelli che Le sono stati rivolti anche dai deputati regionali che questo territorio rappresentano.
Perché mi rivolgo a Lei, Presidente? Semplicemente perché Lei ha voluto, fortemente, la soppressione delle Province, senza prevederne, transitoriamente, una efficace ed efficiente alternativa che non pregiudicasse le obbligazioni, i negozi e i rapporti giuridici esistenti”.