Sono 17, al momento le vittime dell’ennesimo naufragio nel Mediterraneo. Un barcone con circa 400 migranti a bordo si è rovesciato ieri al largo delle coste libiche, 100 miglia a sud dell’isola di Lampedusa. Secondo le prime ricostruzioni, forse sbilanciata dal peso di quanti si trovavano a bordo, l’imbarcazione si è all’improvviso capovolta, rovesciando in mare i migranti che si trovavano a bordo. I militari dell’operazione Mare nostrum, intervenuti sul posto insieme a due motovedette della Capitaneria di porto, ieri sera hanno tratto in salvo 240 superstiti e recuperato i primi cadaveri, ma all’appello mancherebbero ancora almeno 150 persone.
Sull’episodio è intervenuto ancora una volta il Vescovo Domenico Mogavero, sempre molto sensibile a quello che accade nel Canale di Sicilia: «Per i trafficanti il mercato clandestino dei migranti é una miniera d’oro. Oggi piangiamo le vittime dell’ennesimo dramma consumato nel mare Mediterraneo dove i primi numeri diffusi ci ricordano la tragedia dell’ottobre del 2013». Monsignor Mogavero – che della Conferenza Episcopale Siciliana è il prelato delegato alle migrazioni – soltanto pochi giorni fa era intervenuto presso l’Università di Palermo, nell’ambito del II ciclo di letture e riletture sulla Sicilia e sul Meridione promosso dal professor Salvatore Costantino, per la presentazione del libro “Confessioni di un trafficante di uomini” di Andrea Di Nicola e Giampaolo Musumeci. Mogavero, proprio in quell’occasione alla presenza del Rettore dell’Ateneo palermitano Roberto La Galla, aveva avanzato una proposta: «Assistiamo impotenti agli sbarchi e alle tragedie, perché, allora, non dare la possibilità ai migranti di pagarsi un biglietto di viaggio e consentire loro l’ingresso nel nostro Paese tramite un sistema regolato con permessi temporanei?». Mogavero ha ribadito, altresì, che «nel campo delle migrazioni non è ammessa neutralità. Dobbiamo tentare una lettura culturale del fenomeno, meno che mai una lettura politica. I flussi migratori? Sono movimenti di massa che non si riescono a fermare neanche con le leggi – ha detto ancora Mogavero – se qualcuno pensa che con l’operazione costosa “Mare Nostrum” riesce a frenare gli sbarchi sulle nostre coste, si è fatto i conti sbagliati». Mogavero, ha fatto, altresì, cenno ai tempi lunghissimi per il riconoscimento dello status ai richiedenti asilo: «Sono necessarie più commissioni territoriali per i colloqui per ridurre le lunghe attese dei migranti. Così per come stanno le cose, se i migranti non vengono impegnati in attività dei centri d’accoglienza, li abituiamo all’ozio».
“Questa ennesima tragedia del mare dimostra l’assoluta inconsistenza delle attuali politiche comunitarie, che, come ha giustamente osservato la sindaca di Lampedusa Giusy Nicolini, cui siamo vicini, non possono ridursi al solo controllo del mare”, ha commentato Piero Guerrieri, vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico – Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie. “L’adesione alla U.E. – prosegue Guerrieri – implica, da parte delle autorità comunitarie, l’assunzione di impegni, anche finanziari, precisi e proporzionali, ma esse hanno offerto finora risposte elusive, abbandonando le amministrazioni locali al proprio destino. Il Governo italiano deve quindi esigere dalla Commissione risposte immediate: senza solidarietà e sostegno reciproco non resta altro che il deserto dell’Europa dei banchieri, incompatibile con l’Europa dei popoli cui guardano le comunità locali”.